Pellegrinaggio al Monastero di  San Taddeo

Chiesa Nera o Ghareh kilisa

Il pellegrinaggio annuale di tre giorni al monastero di San Taddeo Apostolo nell’Iran nordoccidentale si tiene ogni anno a luglio. Il pellegrinaggio venera due importanti santi: San Taddeo, uno dei primi apostoli che predicavano il cristianesimo, e San Santukhd, la prima donna martire cristiana.

I devoti sono la popolazione armena in Iran, iraniano-armeni residenti in Armenia e seguaci della Chiesa apostolica armena. I pellegrini si riuniscono a Tabriz prima di partire per il monastero. percorrono annualmente 700 chilometri da Yerevan al monastero.

La cerimonia di commemorazione comprende liturgie speciali, processioni, preghiere e digiuno. Culmina in una Santa Messa con la Santa Comunione. Sono previsti tempi speciali per spettacoli popolari armeni tradizionali e vengono serviti piatti armeni. Il pellegrinaggio è il principale evento sociale e culturale dell’anno.

Poiché i partecipanti risiedono in tende uno vicino all’altro, il senso di comunità è migliorato. Il monastero è stato un luogo di pellegrinaggio per oltre diciannove secoli. Sebbene durante gli anni del potere sovietico in Armenia, la partecipazione al pellegrinaggio era vietata ma i devoti hanno conservato le memorie culturali del pellegrinaggio e le hanno trasmesse alle famiglie e alle comunità. Solo dopo l’indipendenza negli anni ’90 è stato ripreso il pellegrinaggio dall’Armenia. La chiesa San Taddeo conosciuta anche come la chiesa nera ossia Ghareh kilisa, è uno dei siti archeologici iraniani che si differenzia dagli altri siti per il suo aspetto, l’architettura, la storia e il contesto paesaggistico.

Il Museo Nazionale dei Gioielli dell’Iran

Si tratta di una collezione dei gioielli più preziosi del mondo, raccolti nel corso dei secoli. Ogni oggetto del Museo ricorda le vittorie e le sconfitte agrodolci che al contempo possono essere un riflesso della storia dell’Iran e del talento artistico dei suoi orafi. Questo Tesoro, raffigura la cultura e la civiltà del popolo iraniano che ha avuto un passato avventuroso, ma a quanto pare mai rinunciato al piacere di vantarsi anche con gli oggetti di lusso, ovviamente di un lusso inestimabile.

Il valore degli oggetti nel Museo non si limita al loro valore economico, ma è anche un riflesso della creatività e del gusto degli artigiani e artisti iraniani nelle diverse epoche della storia iranica.

Ciro il Grande,

“Io sono Ciro, re del mondo, grande re, potente re, re di Babilonia”

Il fondatore dell’Impero persiano

(Al suo apice l’impero governava nel 50٪ della popolazione mondiale all’epoca.)

Storia e leggenda

La nascita di Ciro databile al 590 a.C., è oggetto di leggende orali che tradizionalmente circondano figure fondatrici in Mesopotamia. Secondo Erodoto Ciro II è figlio di Cambise I, figlio del re persiano Ciro I, e di Mandane, figlia del re medio Astio. Tuttavia Astiage vide in sogno che suo nipote sarebbe diventato re al suo posto: ordinò ad Arpago, uno dei suoi genitori, di far sparire il bambino. Arpago, non volendo essere l’assassino, lo affida a Mitridate, mandriano reale della corte Mede. Sua moglie, che ha appena perso un bambino nato morto, lo convince a non esporre il bambino a bestie feroci, ma a tenerlo e allevarlo come loro figlio. Mitridate sostituisce così Ciro, suo figlio nato morto, di cui abbandona il corpo sulla montagna, vestito con gli abiti del principe. Tralasciando gli elementi mitici, sembra certo che Ciro II sia l’erede della dinastia achemenide dei re di Anshan, che si trovava nella pianura di Marvdasht a Fars. Ciro fu un giovane astuto e ribelle aveva intenzione di pianificare una strategia bellica contro i medi e quindi instaurare un impero abnorme ed effettivamente egli riuscì a fondare l’impero più grande di tutti i tempi; L’impero achemenide.

O Dio, salvare questo paese dalla carestia, la siccità e dalla bugia!

Il testamento di Dario il grande Al suo figlio Serse re dei re

Ora che sto andando via da questo mondo,

Ci sono 25 paesi sotto il mio impero,

E in tutti questi paesi vige la moneta iraniana,

Gl` iraniani hanno grande Rispetto per tutti,

Altrettanto le popolazioni di questi paesi verso di loro.

Serse! Figlio mio e successore,

Devi adoperarti come ho fatto io nel mantenere questi paesi!

Il successo per mantenerli è nei seguenti punti:

1-Non intervenire nei loro affari interni.

Una delle abitudini degli iraniani è quella di offrire regali ai propri cari e ai propri amici al ritorno da un viaggio. Ma la specificità di questo dono è che proviene direttamente dalla città in cui abbiamo viaggiato, in altre parole è un ricordo di questo viaggio.

Gli iraniani scelgono la specialità di ogni regione come souvenir da portare a loro familiari e amici.

I ricordi dell’Iran sono vari, come le persone che vivono lì.

In seguito alle guerre, conquiste e lo sviluppo delle frontiere, l’Iran è sempre stato un paese multiculturale e multietnico.

Ogni tribù per sé comprende diversi rami che gli definiamo in seguito:

I persiani

Sono il più grande etnico in Iran, il 65%. Questo popolo ariano, è insediato in Iran dal secondo millennio aC, parla il persiano. Questo popolo, a parte l’Iran, vive in Afghanistan, Uzbekistan e Tagikistan.

I musei Archeologici nel mondo nascono con lo scopo di fare conoscere al visittore le antiche civilta` ed in tal modo contriburie alla conoscenza delle popolazioni che si sono susseguite nei vari milleni.

L`idea d`un museo a scopo divulgativo a livello di città destinato quindi anche al publico, nasce nel XVIII Sec. In seguito alla rivoluzione Francese e si concretizza con la realizzazione del complesso del Louvre.

In Iran questa esigenza si manifesta  dopo le conquiste in India di Nader Shah (il Napleone dell`Iran 1736 1794, egli porta in Iran famoso diamante, Kue-noor, e il trono del pavone ), ed in seguito agli scavi Archeologici compiuti durante il XLX-XX sec.

Nasce l`attuale sede del Museo Archeoliogico (Iran Bastan) progettato negli anni 30 da Andre Godard, architetto francese, studioso, iranista

L´Iran conta il tempo con tre calendari diversi

Il primo è il persiano che è un calendario solare di origine zoroastriana e possiede 365 giorni divisi in dodici mesi i cui primi 6 mesi hanno 31 giorni, i 5 seguenti 30 e 29 l´ultimo, tranne quando l´anno è bisestile.

Il secondo calendario è lunare ed è quello che attualmente si trova in vigore in tutti i paesi musulmani: è quello che decide le feste religiose ogni anno. Divide gli anni in dodici mesi, ma ha soltanto 354 giorni, perciò la differenza tra i due calendari non smette di crescere ( attualmente c´è una differenza di 40 anni, sebbene ambedue siano stati iniziati nell´anno dell´Egira). Inoltre c’è anche una differenza nel contare il tempo tra l´Iran e gli altri paesi musulmani poiché in questo primo la luna è visibile un giorno più tardi che nel resto dei paesi che professano questa religione, cioè le feste cominciano anche un giorno dopo.