In seguito alle guerre, conquiste e lo sviluppo delle frontiere, l’Iran è sempre stato un paese multiculturale e multietnico.

Ogni tribù per sé comprende diversi rami che gli definiamo in seguito:

I persiani

Sono il più grande etnico in Iran, il 65%. Questo popolo ariano, è insediato in Iran dal secondo millennio aC, parla il persiano. Questo popolo, a parte l’Iran, vive in Afghanistan, Uzbekistan e Tagikistan.

I musei Archeologici nel mondo nascono con lo scopo di fare conoscere al visittore le antiche civilta` ed in tal modo contriburie alla conoscenza delle popolazioni che si sono susseguite nei vari milleni.

L`idea d`un museo a scopo divulgativo a livello di città destinato quindi anche al publico, nasce nel XVIII Sec. In seguito alla rivoluzione Francese e si concretizza con la realizzazione del complesso del Louvre.

In Iran questa esigenza si manifesta  dopo le conquiste in India di Nader Shah (il Napleone dell`Iran 1736 1794, egli porta in Iran famoso diamante, Kue-noor, e il trono del pavone ), ed in seguito agli scavi Archeologici compiuti durante il XLX-XX sec.

Nasce l`attuale sede del Museo Archeoliogico (Iran Bastan) progettato negli anni 30 da Andre Godard, architetto francese, studioso, iranista

L´Iran conta il tempo con tre calendari diversi

Il primo è il persiano che è un calendario solare di origine zoroastriana e possiede 365 giorni divisi in dodici mesi i cui primi 6 mesi hanno 31 giorni, i 5 seguenti 30 e 29 l´ultimo, tranne quando l´anno è bisestile.

Il secondo calendario è lunare ed è quello che attualmente si trova in vigore in tutti i paesi musulmani: è quello che decide le feste religiose ogni anno. Divide gli anni in dodici mesi, ma ha soltanto 354 giorni, perciò la differenza tra i due calendari non smette di crescere ( attualmente c´è una differenza di 40 anni, sebbene ambedue siano stati iniziati nell´anno dell´Egira). Inoltre c’è anche una differenza nel contare il tempo tra l´Iran e gli altri paesi musulmani poiché in questo primo la luna è visibile un giorno più tardi che nel resto dei paesi che professano questa religione, cioè le feste cominciano anche un giorno dopo.