Il tappeto persiano è una rappresentazione artistica della natura, della cultura e dell’autenticità iraniana. L’arte della tessitura dei tappeti è una delle arti più antiche e autentiche tra gli iraniani. Essendo il tappeto più antico del mondo è considerato un’opera iraniana appartenente al periodo achemenide. Il punto importante è che quest’arte, oltre alla sua autenticità e antichità, è sempre accolta tra nazioni e culture diverse. L’arte della tessitura dei tappeti è stata mantenuta viva tra i diversi gruppi etnici dell’Iran per migliaia di anni ed è ancora tessuta dalle mani di artisti uomini e donne in tutto il paese. La bellezza del disegno e dei motivi è uno dei fattori principali della durata di quest’arte. Gli artisti iraniani hanno trasformato il tappeto persiano in un’opera unica osservando i punti estetici nella trama e nei bordi del tappeto.

Gli iraniani hanno sempre mostrato il desiderio di utilizzare tappeti tessuti a mano nelle loro case e hanno cercato di aggiungere più bellezza e calore alle loro case utilizzando questa arte unica. Esistono diversi tipi di tappeti persiani e conoscerli aiuta a fare la scelta giusta al momento dell’acquisto. In questo articolo, Sito Travel cerca di farti familiarizzare con questa autentica arte iraniana presentando i migliori tappeti persiani e tutti i tipi di motivi.

L’arte della miniatura

La miniatura è un tipo di opera d’arte bidimensionale che prevede la progettazione e la creazione di piccoli dipinti su libri, cartapesta, tappeti, tessuti, pareti, ceramiche e altri oggetti utilizzando materie prime come oro, argento e varie sostanze organiche .

Storicamente, la miniatura è stata esemplificata dalla pittura su libri in cui il testo era supportato visivamente, ma l’elemento si è evoluto e può essere osservato anche in architettura e come ornamento negli spazi pubblici.

I modelli della miniatura rappresentano credenze, visioni del mondo e stili di vita in modo pittorico e hanno anche acquisito un nuovo carattere attraverso l’influenza islamica. Sebbene ci siano differenze stilistiche tra loro, l’arte della miniatura praticata in Iran nel XV sec. d.C, a Herat e Tabriz presentano caratteristiche cruciali formando due stili seguiti fermamente sei secoli successivi. In tutti i casi, si tratta di un mestiere tradizionale tipicamente trasmesso attraverso relazioni mentore-apprendista (educazione non formale) e considerato come parte integrante dell’identità sociale e culturale di ciascuna società. La miniatura mostra un tipo specifico di prospettiva in cui la dimensione delle figure cambia in base alla loro importanza, una differenza fondamentale tra lo stile realistico e quello naturalistico. Sebbene esista da secoli, continua a svilupparsi e quindi rafforza i legami tra passato e presente. I principi e le tecniche di pittura tradizionali vengono preservati, ma gli artisti apportano anche creatività individuale nel processo.

Scultura in pietra di Razavi Khorasan

Scultura in pietra, noto anche come incisione su pietra, è l’arte di realizzare oggetti il ​​cui materiale principale è la pietra. L’intaglio della pietra iniziò diversi secoli a.C. in Iran, quando gli strumenti per la caccia agli animali e gli utensili per la vita quotidiana erano fatti di pietra, e gradualmente avanzarono fino a raggiungere il suo apice.

Da settemila anni fa fino ad oggi, tipi di pietra come la mica sono stati usati per realizzare utensili da cucina come pentole e così via. La pietra di mica contenente alti livelli di componenti in ferro è molto morbida e facilmente tagliabile nelle forme desiderate. Un’altra caratteristica della pietra di mica è che più viene riscaldata, più diventa forte e durevole. Con l’arte dell’intaglio della pietra, è possibile realizzare tipi di utensili, supporti per lampade, cornici per foto, pezzi degli scacchi, vasi, supporti per zollette di zucchero e altri oggetti applicabili e decorativi. Importanti centri di scultura in pietra dell’Iran sono Mashhad, Shahr-e Rey, Qom e Kerman.

Arte del vetro di Tehran

Shishegari

L’industria del vetro artigianale ha una lunga storia in Iran in quanto i ricercatori fanno risalire l’antichità di questa produzione artistica a 2000 anni a.C., infatti i materiali scoperti dalla Ziggurat di Choghazanbil a Susa, Lorestan, Persepoli e altre regioni dell’Iran hanno evidenziato la loro affermazione.

I diversi metodi di produzione del vetro sono: soffiatura, stampaggio, laminazione e filatura. Per produrre inizialmente il vetro con la tecnica della soffiatura, le materie prime vengono versate nel forno per essere fuse, una volta completamente fuse, l’operaio immerge un cannello chiamato Dam nel vetro fuso mentre lo ruota avvolgendolo a un’estremità del cannello, si ottiene una piccola bolla chiamata allora “la prima palla”. Nella fase successiva, un’altra porzione viene prelevata dal forno avvolgendola attorno alla prima pallina e l’operaio crea la forma desiderata formando la pallina con degli strumenti adatti tra cui anche le forbici per tagliare le file del vetro fuso.  Esiste quindi una serra all’interno delle vetrerie con temperatura di 45-55° C dove gli oggetti si raffreddano gradualmente al variare della temperatura nell’atmosfera della stanza.

Per quanto riguarda l’oggettistica in vetro soffiato la varietà è immensa e spazia dagli oggetti di design a quelli più decorativi come bicchieri in vetro soffiato, lampadari, vasi, specchi, finestre, portacandele, anfore e caraffe.

Asciugamani e le stoffe di Birjand

Hole Bafi di Birjand

Hole Bafi è l’artigianato dominante del villaggio Khorasad uno dei comuni di Birjand nella provincia di Khorasan meridionale. Khorasad è stato il primo villaggio dell’Iran ad essere registrato come il centro del celebre artigianato di stoffe e asciugamani. Infatti, a causa della morbidezza e delicatezza dei tessuti e della loro elevata capacità di assorbimento dell’umidità, questo materiale e questo mestiere sono conosciuti in tutto il territorio iraniano. Il materiale principale di questa stoffa è per lo più il filato di cotone che viene utilizzato come trama inserita tra le line dell’ordito. Oltre al cotone sono incorporati in questo bellissimo e prezioso tessuto anche la seta e la lana.

Hole Bafi è realizzato utilizzando l’antica tipologia della tessitura utilizzando la tradizionale macchina tessile che definisce la caratteristica più importante e notevole di questo artigianato. In pratica tutte le fasi del processo sono eseguite dalle mani e dai piedi dei produttori seduti dietro la macchina che gestiscono la procedura con i loro movimenti sincronizzati tra le mosse fatte dai piedi e quelle dalle mani. Per quanto riguarda i colori degli asciugamani, si applica la tintura tradizionale e i pigmenti a base di erbe che vengono utilizzati per tingere i diversi filati: buccia di melograno, buccia di noce, buccia di cipolla, “Golrang” o cartamo, arancia, pistilli di zafferano. Altri prodotti simile della zona posso essere: tovaglie, vestiti e sciarpe. Va ricordato che Hole Bafi risale a più di trecento anni fa, ed è stato ripreso nel 2004 da un gruppo di donne di Khorasad che hanno rianimato questa cultura tramanda dalle loro generazioni precedenti.

Cartapesta e pittura a lacca di Isfahan

In Iran le opere di lacca divennero popolari per la prima volta sotto il nome di cartapesta e furono introdotte durante la dinastia Safavide. All’inizio era legato all’arte di realizzare “Ghalamdaan” o astucci portapenne, ma è stato gradualmente incorporato anche in oggetti applicabili come porte e scatole di legno. La cartapesta è una parola francese, che significa carta e pesta, per accartocciare. Uno dei motivi per cui il lavoro di lacca viene chiamato cartapesta è l’uso di rifiuti di carta nella realizzazione degli oggetti.

La storia di questo mestiere, che in passato era anche conosciuto come pittura a olio o pittura a lacca, non è molto conosciuta, tuttavia ci sono alcuni documenti che dimostrano che la pittura a lacca era comune nella dinastia Safavide e fiorì e divenne più completata insieme ad altri prodotti artigianali.  La pittura a lacca (Zirlaki) è stata definita come “una sorta di pittura ad acquerello su oggetti di carta come astucci portapenne, copertine del sacro Corano, cornici di specchi, copertine di libri, astucci per il trucco e diversi tipi di vassoio.  Con piccole differenze, questo mestiere era comune anche nell’artigianato tradizionale di altre paesi come Cina, India e così via. In Iran, la pittura di Zirlaaki divenne comune, specialmente per il portapenne. I pittori hanno applicato principalmente il disegno di “Gol o Morgh” (fiori e uccelli) sulle custodie del portapenne per soddisfare le richieste degli acquirenti e le hanno adornate con intarsi floreali, calligrafici e dorati.

Arte e artigianato in Ceramica, porcellana e terracotta

La produzione della ceramica in Iran è uno dei rami principali dell’artigianato tradizionale iraniano, che esiste dagli albori della civiltà e ha subito vari cambiamenti e, in termini di sviluppo, innovazione e decorazioni. La creazione della ceramica iraniana può essere paragonata solo a due paesi nel mondo: la Grecia e la Cina.

Durante il periodo dei Parti, l’arte della ceramica si sviluppò come pura l’arte tradizionale e si diffuse gradualmente dall’Eufrate alla Cina, dalla Siberia all’India, e dagli altopiani della Mongolia al Bosforo, poiché si presume addirittura che questa industria fosse arrivata in Cina dall’Iran. Inoltre, si può concludere dagli scavi condotti nel Tempio Anahita, situato a Kangavar in Ovest dell’Iran, che due gruppi di piatti di ceramica, ciotole e brocche erano comuni in quest’epoca: contenitori di ceramica non smaltata e un gruppo di ceramiche ricoperte di rosso, grigio, smalti color verde, così come smalti alcalini realizzati per la terracotta bianca.

Nel periodo sassanide, l’arte della ceramica rimase così come era nel periodo achemenide e generalmente comprendeva ciotole, barattoli, brocche e sculture di terracotta, nonché animali; e le giare, le brocche e le ciotole erano fatte di laterite con rilievi grezzi e decorazioni intagliate, geometriche e talvolta decorate con antiche calligrafie Pahlavi. Piatti smaltati con dipinti di pesci e teste di bovini, decorati con motivi grezzi, erano particolarmente realizzati da vasai del periodo sassanide e li distinguono dai periodi achemenide e parti.  Oggi, un certo numero di terrecotte trovate di epoche diverse, compreso il periodo sassanide, sono conservate nel Museo Nazionale dell’Iran.

Il periodo selgiuchide può essere considerato come l’età d’oro delle porcellane in Iran, poiché in questo periodo tutti i metodi tecnici precedenti vennero raggruppati per la produzione degli oggetti raffinati e decorati accuratamente. I tipi di lavoro applicabili erano: disegnare sullo smalto o corpo non smaltato dell’oggetto, rilievo, reticolo, incisione a colori sotto o sopra gli smalti, la doratura e così via. Anche nel periodo Safavide, Shah Abbas il Grande invitò vasai cinesi a formare vasai iraniani sull’industria della porcellana.

Secondo i ricercatori, ceramisti di aree come Khuzestan, Gilan, Sistan e Baluchistan, Hamedan, in particolare Lalejin e il villaggio di Shahreza, collegano la ceramica preistorica dell’Iran alla ceramica odierna del paese, a queste città, poi, oggi giorno si aggiungono altri laboratori di grande gusto e qualità conosciuti anche al livello internazionale tra cui Meybod, Yazd, Natanz, Isfahan, Kashan e Tehran.

Susa, Shahre Sulhte “la citta bruciata”, teppe sialk e Ecbatana rimangono come i siti archeologici più importanti che hanno arricchito vari musei in Iran: Museo Nazionale a Tehran, Museo Nazionale di Azerbaijan a Tabriz, Museo di Ecbatana, Hegmatane a Hamadan.

Ceramica di Zonouz

Zonouz è un comune nella provincia dell’Azerbaijan orientale, vicino alla città di Marand. Qui giace una miniera di caolino che fornisce il materiale per produrre ceramiche a Zonouz.

All’epoca in cui la ceramica di caolino era rara e la tecnologia per realizzare gli utensili era disponibile solo in Cina, il suolo di Zonouz veniva usato come alternativa. Le ceramiche per lo più hanno smalto. Un pezzo di ceramica ha due parti, la prima è il corpo, e l’altra è la copertura e la lucentezza sul corpo che decora gli oggetti e lo rende resistente all’acqua e si chiama smalto. Il corpo delle ceramiche è realizzato utilizzando diversi materiali disponibili in ogni regione. A Zonouz il terreno principale della ceramica è il caolino che viene scavato dalle montagne “Bilolukh”.

Quando i vasai Zonouzi realizzano gli oggetti desiderati, li espongono all’aria aperta poi li dipingono con i pennelli. Dopo essere stati dipinti e asciugati, vengono immersi in una miscela di smalto bianco e la ceramica rimane bianca dopo la cottura. La glassa bianca è la glassa più comune ed è anche una base per altri tipi di smalto che vengono preparati da una miscela di stagno, piombo, polvere di vetro e bicarbonato.

In questa regione la tipologia della produzione è per davvero ampia infatti ci sono: bellissimi servizi di piatti, vasi, portacandele, posacenere, servizi da tè, cornici, piattini, ciotole e sculture di animali come mufloni, cervi, cavalli, cammelli e vengono realizzate anche piccole statuette di cavalieri

Ceramica di Yazd

L’arte della ceramica è uno dei mestieri più belli e antichi di Yazd che, per la sua storia e importanza economica, mette in mostra il gusto artistico degli abitanti della zona centrale dell’Iran. Nella città di Meybod a Yazd, Mend-e Gonabad a Khorasan ed Estahban a Fars, l’argilla bianca viene utilizzata per produrre la ceramica e porcellana. Uno dei motivi più utilizzati per la decorazione degli oggetti è il Sole raffigurato come una bella donna che in persiano conosciuto come la signora del sole “khorshid khanum”. Altri motivi sono: fogliame decorativo, uccelli, pesci e motivi astratti di ceramica di Meybod.

Questi disegni e motivi creano un complesso di simboli e riflettono la vita, i sogni e i desideri dei loro creatori. I colori e gli smalti delle ceramiche per lo più sono blu, verde, giallo e i motivi sono tracciati con sottili linee nere.

Ci sono vaste terre e colline argillose da Yazd ad Ardakan. L’argilla più pura e a grana fine si trova soprattutto a Meybod, che ha sviluppato un forte commercio di ceramiche in zona centrale dell’Iran. In effetti, la ceramica di Meybod si riferisce direttamente alla sua situazione geologica e geografica. L’argilla di alta qualità e le miniere di silice e caolino nella zona di Yazd, insieme al clima desertico di questa zona, sono un altro motivo per la quale la produzione della ceramica viene considerata come un mestiere antico e artistico.

Cristallo di Alborz

Intagliare il Cristallo è uno dei metodi più originali e comuni per decorare le opere di cristallo che risalgono alla dinastia achemenide. Anche gli artisti del periodo sasanide erano molto abili nell’intagliare cristalli per cui le opere di cristallo dell’era islamica furono influenzate dalle opere dell’antico Iran. In effetti, l’intaglio è il più antico processo complementare e decorativo che viene eseguito sui cristalli da secoli. Ma ciò che oggi lo chiamiamo intaglio del vetro e del cristallo in Iran è iniziato nel 1935, quando è stata fondata una fabbrica di cristalli che ha attraversato diverse esperienze nel corso del tempo. In questo processo artistico, diversi disegni vengono scolpiti su pezzi di cristallo utilizzando pietre specifiche che sono più dure nella produzione e lo elevano a un altro livello.

I disegni utilizzati nell’intaglio sono per lo più fantasiosi e realizzati dalla memoria, e sono ispirati dal pensiero personale dell’intagliatore. Includono principalmente i boteh, motivi geometrici e arabeschi come sei stelle angolari, sole e così via. La provincia di Alborz è uno dei centri più importanti di produzione di sculture in cristallo in Iran.  Alcuni di questi prodotti sono tipi di barattoli, bicchieri, bottiglie, lampadari lucenti, ciotole, piatti e insalatiere.