Cartapesta e pittura a lacca di Isfahan

In Iran le opere di lacca divennero popolari per la prima volta sotto il nome di cartapesta e furono introdotte durante la dinastia Safavide. All’inizio era legato all’arte di realizzare “Ghalamdaan” o astucci portapenne, ma è stato gradualmente incorporato anche in oggetti applicabili come porte e scatole di legno. La cartapesta è una parola francese, che significa carta e pesta, per accartocciare. Uno dei motivi per cui il lavoro di lacca viene chiamato cartapesta è l’uso di rifiuti di carta nella realizzazione degli oggetti.

La storia di questo mestiere, che in passato era anche conosciuto come pittura a olio o pittura a lacca, non è molto conosciuta, tuttavia ci sono alcuni documenti che dimostrano che la pittura a lacca era comune nella dinastia Safavide e fiorì e divenne più completata insieme ad altri prodotti artigianali.  La pittura a lacca (Zirlaki) è stata definita come “una sorta di pittura ad acquerello su oggetti di carta come astucci portapenne, copertine del sacro Corano, cornici di specchi, copertine di libri, astucci per il trucco e diversi tipi di vassoio.  Con piccole differenze, questo mestiere era comune anche nell’artigianato tradizionale di altre paesi come Cina, India e così via. In Iran, la pittura di Zirlaaki divenne comune, specialmente per il portapenne. I pittori hanno applicato principalmente il disegno di “Gol o Morgh” (fiori e uccelli) sulle custodie del portapenne per soddisfare le richieste degli acquirenti e le hanno adornate con intarsi floreali, calligrafici e dorati.

Arte e artigianato in Ceramica, porcellana e terracotta

La produzione della ceramica in Iran è uno dei rami principali dell’artigianato tradizionale iraniano, che esiste dagli albori della civiltà e ha subito vari cambiamenti e, in termini di sviluppo, innovazione e decorazioni. La creazione della ceramica iraniana può essere paragonata solo a due paesi nel mondo: la Grecia e la Cina.

Durante il periodo dei Parti, l’arte della ceramica si sviluppò come pura l’arte tradizionale e si diffuse gradualmente dall’Eufrate alla Cina, dalla Siberia all’India, e dagli altopiani della Mongolia al Bosforo, poiché si presume addirittura che questa industria fosse arrivata in Cina dall’Iran. Inoltre, si può concludere dagli scavi condotti nel Tempio Anahita, situato a Kangavar in Ovest dell’Iran, che due gruppi di piatti di ceramica, ciotole e brocche erano comuni in quest’epoca: contenitori di ceramica non smaltata e un gruppo di ceramiche ricoperte di rosso, grigio, smalti color verde, così come smalti alcalini realizzati per la terracotta bianca.

Nel periodo sassanide, l’arte della ceramica rimase così come era nel periodo achemenide e generalmente comprendeva ciotole, barattoli, brocche e sculture di terracotta, nonché animali; e le giare, le brocche e le ciotole erano fatte di laterite con rilievi grezzi e decorazioni intagliate, geometriche e talvolta decorate con antiche calligrafie Pahlavi. Piatti smaltati con dipinti di pesci e teste di bovini, decorati con motivi grezzi, erano particolarmente realizzati da vasai del periodo sassanide e li distinguono dai periodi achemenide e parti.  Oggi, un certo numero di terrecotte trovate di epoche diverse, compreso il periodo sassanide, sono conservate nel Museo Nazionale dell’Iran.

Il periodo selgiuchide può essere considerato come l’età d’oro delle porcellane in Iran, poiché in questo periodo tutti i metodi tecnici precedenti vennero raggruppati per la produzione degli oggetti raffinati e decorati accuratamente. I tipi di lavoro applicabili erano: disegnare sullo smalto o corpo non smaltato dell’oggetto, rilievo, reticolo, incisione a colori sotto o sopra gli smalti, la doratura e così via. Anche nel periodo Safavide, Shah Abbas il Grande invitò vasai cinesi a formare vasai iraniani sull’industria della porcellana.

Secondo i ricercatori, ceramisti di aree come Khuzestan, Gilan, Sistan e Baluchistan, Hamedan, in particolare Lalejin e il villaggio di Shahreza, collegano la ceramica preistorica dell’Iran alla ceramica odierna del paese, a queste città, poi, oggi giorno si aggiungono altri laboratori di grande gusto e qualità conosciuti anche al livello internazionale tra cui Meybod, Yazd, Natanz, Isfahan, Kashan e Tehran.

Susa, Shahre Sulhte “la citta bruciata”, teppe sialk e Ecbatana rimangono come i siti archeologici più importanti che hanno arricchito vari musei in Iran: Museo Nazionale a Tehran, Museo Nazionale di Azerbaijan a Tabriz, Museo di Ecbatana, Hegmatane a Hamadan.

Ceramica di Zonouz

Zonouz è un comune nella provincia dell’Azerbaijan orientale, vicino alla città di Marand. Qui giace una miniera di caolino che fornisce il materiale per produrre ceramiche a Zonouz.

All’epoca in cui la ceramica di caolino era rara e la tecnologia per realizzare gli utensili era disponibile solo in Cina, il suolo di Zonouz veniva usato come alternativa. Le ceramiche per lo più hanno smalto. Un pezzo di ceramica ha due parti, la prima è il corpo, e l’altra è la copertura e la lucentezza sul corpo che decora gli oggetti e lo rende resistente all’acqua e si chiama smalto. Il corpo delle ceramiche è realizzato utilizzando diversi materiali disponibili in ogni regione. A Zonouz il terreno principale della ceramica è il caolino che viene scavato dalle montagne “Bilolukh”.

Quando i vasai Zonouzi realizzano gli oggetti desiderati, li espongono all’aria aperta poi li dipingono con i pennelli. Dopo essere stati dipinti e asciugati, vengono immersi in una miscela di smalto bianco e la ceramica rimane bianca dopo la cottura. La glassa bianca è la glassa più comune ed è anche una base per altri tipi di smalto che vengono preparati da una miscela di stagno, piombo, polvere di vetro e bicarbonato.

In questa regione la tipologia della produzione è per davvero ampia infatti ci sono: bellissimi servizi di piatti, vasi, portacandele, posacenere, servizi da tè, cornici, piattini, ciotole e sculture di animali come mufloni, cervi, cavalli, cammelli e vengono realizzate anche piccole statuette di cavalieri

Ceramica di Yazd

L’arte della ceramica è uno dei mestieri più belli e antichi di Yazd che, per la sua storia e importanza economica, mette in mostra il gusto artistico degli abitanti della zona centrale dell’Iran. Nella città di Meybod a Yazd, Mend-e Gonabad a Khorasan ed Estahban a Fars, l’argilla bianca viene utilizzata per produrre la ceramica e porcellana. Uno dei motivi più utilizzati per la decorazione degli oggetti è il Sole raffigurato come una bella donna che in persiano conosciuto come la signora del sole “khorshid khanum”. Altri motivi sono: fogliame decorativo, uccelli, pesci e motivi astratti di ceramica di Meybod.

Questi disegni e motivi creano un complesso di simboli e riflettono la vita, i sogni e i desideri dei loro creatori. I colori e gli smalti delle ceramiche per lo più sono blu, verde, giallo e i motivi sono tracciati con sottili linee nere.

Ci sono vaste terre e colline argillose da Yazd ad Ardakan. L’argilla più pura e a grana fine si trova soprattutto a Meybod, che ha sviluppato un forte commercio di ceramiche in zona centrale dell’Iran. In effetti, la ceramica di Meybod si riferisce direttamente alla sua situazione geologica e geografica. L’argilla di alta qualità e le miniere di silice e caolino nella zona di Yazd, insieme al clima desertico di questa zona, sono un altro motivo per la quale la produzione della ceramica viene considerata come un mestiere antico e artistico.

Cristallo di Alborz

Intagliare il Cristallo è uno dei metodi più originali e comuni per decorare le opere di cristallo che risalgono alla dinastia achemenide. Anche gli artisti del periodo sasanide erano molto abili nell’intagliare cristalli per cui le opere di cristallo dell’era islamica furono influenzate dalle opere dell’antico Iran. In effetti, l’intaglio è il più antico processo complementare e decorativo che viene eseguito sui cristalli da secoli. Ma ciò che oggi lo chiamiamo intaglio del vetro e del cristallo in Iran è iniziato nel 1935, quando è stata fondata una fabbrica di cristalli che ha attraversato diverse esperienze nel corso del tempo. In questo processo artistico, diversi disegni vengono scolpiti su pezzi di cristallo utilizzando pietre specifiche che sono più dure nella produzione e lo elevano a un altro livello.

I disegni utilizzati nell’intaglio sono per lo più fantasiosi e realizzati dalla memoria, e sono ispirati dal pensiero personale dell’intagliatore. Includono principalmente i boteh, motivi geometrici e arabeschi come sei stelle angolari, sole e così via. La provincia di Alborz è uno dei centri più importanti di produzione di sculture in cristallo in Iran.  Alcuni di questi prodotti sono tipi di barattoli, bicchieri, bottiglie, lampadari lucenti, ciotole, piatti e insalatiere.

Il feltro di Semnan

Uno dei tanti prodotti artigianali di Semnan sono i feltri che la loro produzione risale ai tempi antichi. Il metodo per realizzare i feltri è quasi simile in diverse aree dell’Iran, ma a volte variano per colore, motivo e spessore. I feltri sono noti per essere il più antico rivestimento per i pavimenti realizzato dall’uomo. C’è una famosa leggenda raccontata dai produttori di feltro di Semnan, narra che il profeta Soleiman aveva un figlio che era un pastore. Egli voleva fare un tessuto con la lana delle sue pecore. Un giorno provò tanto ma non riuscì a realizzare nulla. In preda alla disperazione e all’ira, batté la lana a pugno mentre piangeva su di essa. Le sue lacrime si riversarono sulla lana e le rendono compatte. Ed è così che è stato realizzato il primo feltro, secondo leggenda ovviamente!

Il feltro è un tipo di tessuto realizzato senza l’uso del telaio, però, a sua volta, viene creato sulla base di due principi fondamentali. In primo luogo, l’umidità e la seconda applicazione di pressione. Nel processo di fabbricazione dei feltri, l’acqua viene versata su strati di materiali usati mentre vengono compressi, facendo sì che le fibre si agganciano insieme in un unico pezzo di tessuto. Il materiale più comunemente usato per i feltri è la lana di pecora tosata in primavera, perché la lana primaverile ha le fibre più lunghe. La quantità di lana richiesta per un metro quadrato di feltro è pari alla quantità di lana necessaria per produrre il tappeto, ma poiché il tempo per produrre il feltro è molto più breve (circa un giorno), il suo prezzo è basso.

I feltri sono principalmente rivestimenti per pavimenti. Ma sono anche usati per creare altri strumenti, come Korsi (un tavolo basso con stufa sotto di esso in Iran), copertura per cavalli, utensili da cucina, bambole e vestiti dei dervisci, il berretto dei nomadi e tappetini per la preghiera. I modelli e i disegni dei feltri sono comunemente creati da motivi astratti ispirati dalla natura. Alcuni esempi sono Chahar Goosh-e Khorshidi, un simbolo del Sole. Oggi, la fabbricazione del feltro è praticata in città come Semnan e Shahroud, ma anche a Isfahan, Yazd e Arak.

Filigrana di Zanjan

Malileh kari di Zanjan

La filigrana è una delle arti applicate più importanti della provincia di Zanjan. La filigrana è una specie di lavorazione del metallo e i ricercatori l’hanno fatta risalire al 550-330 a.C. Molti manufatti in filigrana sono stati scoperti nei tesori di Susa, Hamedan e Jeyhoun dimostrando che questo mestiere era praticato fin dai tempi antichi.

Oggi la maggior parte dei prodotti pregiati in filigrana si ottiene tramite la lavorazione in argento. Altri componenti possono essere cera naturale, acqua regia, allume e acido solforico. Gli strumenti utilizzati nella lavorazione della filigrana sono molto simili a quelli dell’oreficeria. Il primo passo della lavorazione della filigrana è quello di far passare le scorte di argento, oro o rame attraverso la rullatrice per trasformarle in fili sottili con uno spessore di circa 1-2 millimetri.

Oggi la filigrana d’oro viene praticata per creare gioielli come orecchini, anelli e così via, e la filigrana d’argento per creare oggetti come vasi e piatti. I motivi più comuni utilizzati nella filigrana Zanjan sono boteh, cipresso, edera e fiori.

Firuzehkubi o intarsio turchese di Isfahan

Uno dei prodotti artigianali più popolari dell’Iran, è l’intarsio turchese. I Firuzehkubi sono piccoli pezzi di pietra preziosa turchese che sono intarsiati, come mosaici, su una base che sono strumenti o utensili in rame, argento, ottone o bronzo. Possono coprire tutta la base o parti di essa. Firuzehkubi è un artigianato piuttosto giovane, iniziato solo settant’anni fa. Fu inventato per la prima volta per decorare gioielli come orecchini, braccialetti, spille e così via. Oggi Firuzehkubi è uno dei souvenir più celebri di Isfahan. Le gemme di turchese utilizzate in questo artigianato sono fornite dai laboratori di pietra e dalle pietre che non possono essere utilizzate per altri scopi.

Per riempire gli spazi vuoti tra i pezzi intarsiati, la base viene riscaldata a quaranta centigradi, la gomma in polvere viene versata e gli spazi vengono riempiti con turchese più piccolo. Le lacune rimanenti che non possono essere riempite con pietre, vengono riempite con una cera blu. Nella fase successiva, la superficie viene levigata. Infine il prodotto viene lucidato e ottiene una superficie lucida e liscia. Le anfore e i vasi di Firuzehkubi sono tra gli oggetti più desiderati a Isfahan.

Gabbeh della Shiraz e Bushehr

Copri pavimento tipico del sud dell’iran

Il Gabbeh è uno dei prodotti artigianali più popolari dell’Iran, soprattutto nelle città come Shiraz e Bushehr. Il Gabbeh è molto simile al tappeto, ma tra di loro si differenziano per motivi, dimensioni, colori e numero delle sue trame lunghe e spesse. I motivi di Gabbeh non sono gli stessi del tappeto e l’annodatura è meno ellaborata. Gabbeh potrebbe non avere alcun margine o potrebbe non essere simmetrico. Molti dei suoi motivi sembrano dipinti da bambini, semplici e primitivi, ma ispirati alla natura e all’ambiente circostante.

L’importante differenza tra Gabbeh e il tappeto è il colore il materiale utilizzati in essi. Una parte importante del Gabbeh è tessuto, utilizzando la lana nel loro colore grezzo. Il Gabbeh di Bushehr ha sfondi semplici in bianco, crema, marrone, rosso e altri colori simili. Le tessitrici sono per lo più donne e ragazze che hanno in mente un tipo speciale di motivo. I materiali utilizzati nel processo di tessitura del Gabbeh vengono realizzati dalla lana delle pecore allevate localmente. Alcuni dei modelli più famosi sono Langar (ancora), Khesht (mattone), Chang (arpa), forme geometriche, uccelli e animali.  Oggi Gabbe in Iran è diventato un’oggetto di design per addobbare il salotto e l’ingresso delle case, infatti uso di Gabbeh, che per un periodo stato trascurato, torna a essere apprezzato per le decorazioni casual e sportive delle case. Gabbeh oltre ad essere un copri pavimento viene anche applicato, come altri tessuti simili, per la realizzazione degli altri oggetti come gli zaini, borse, astucci, portafogli, cuscinetti e persino quadri da appendere ai muri.

Ghalam zani; lavorazione artistica dei metalli preziosi

La toreutica o Ghalam zani è un campo dell’arte iraniano considerato come artigianato e lavorazione artistica dei metalli. Non c’è una storia chiara sul suo sfondo; tuttavia, secondo alcuni archeologi e storici dell’arte, risale al periodo degli Sciti o Sakas che erano iraniani nomadi che vivevano in epoca pre-achemenide, quindi V-VI sec a.C.

Questa arte è stata vista per la prima volta nelle forme di intaglio sulle montagne e sulle pietre da costruzione dei palazzi reali e dei monumenti storici e persino nell’era degli uomini delle caverne; e successivamente si è sviluppato all’incisione e, infine, alla toreutica.

In altre parole, la toreutica si riferisce generalmente alla decorazione e all’incisione di immagini e motivi belli e raffinati sulla superficie principale degli oggetti metallici fatti di oro, argento, rame, ottone e acciaio attraverso martellatura o incisione con un bulino.

Tra i metalli sopra menzionati, il rame, grazie alla sua morbidezza e flessibilità, è più popolare in questa lavorazione artistica. L’arte della toreutica o dell’incisione su metalli con bulini ha attirato l’attenzione degli artisti principalmente a causa della notevole durata e persistenza dei prodotti rispetto ad altri oggetti o materiali. Motivi e simboli utilizzati nei modelli sono sempre variati in base ai cambiamenti ideologici e culturali durante i vari periodi storici e culturali che sono stati influenzati dalle condizioni sociali e hanno avuto una loro particolare evoluzione storica. Diversi stili nell’arte della toreutica includono il rilievo, il mezzo rilievo, l’incisione e il lavoro a traliccio. Inoltre, in un’altra prospettiva, ci sono due stili principali nella toreutica iraniana: Stile di Isfahan e Stile di Tabriz.