Sufismo, Deserto e Poesia in Iran
La tradizione mistica persiana paragona la ricerca spirituale all’attraversamento di valli desertiche. Il sufismo enumera sette di queste valli: ricerca, amore, conoscenza, distacco, unità, stupore e annientamento. Il percorso è pericoloso. Ascesi per purificare l’anima; il disconoscimento delle passioni carnali; la rinuncia ai desideri terreni: tutte queste spine aspettano sul sentiero del mistico.
L’oro, il possesso di beni che lusingano l’occhio e il cuore e suscitano invidia e desiderio – tutte le vanità del mondo – appaiono come miraggi sul sentiero del viaggiatore assetato.
Ogni carovana ha bisogno di una guida per attraversare il deserto; nessuno sarebbe così sciocco da avventurarsi attraverso le distese sabbiose senza qualcuno che li guidi. Allo stesso modo, la tradizione mistica iraniana richiede ai cercatori della verità di cercare l’aiuto dei pir, maestri che possono mostrare loro la via. Nessun discepolo rischierebbe di intraprendere il cammino della devozione senza l’aiuto di un iniziatore che lo istruisca e gli trasmetta le conoscenze necessarie. Come un capocarovana che tiene per le redini un cammello per guidare la bestia e il suo cavaliere attraverso passaggi pericolosi, il maestro spirituale prende in mano la catena dell’istruzione del proselito.
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