Qazvin

Durante l’impero persiano, furono realizzate una serie di opere tra cui la Via Reale Persiana: circa 3 mila km di strade che collegavano varie satrapie dell’impero persiano: dall’odierno Iran fino al mar Mediterraneo, passando per la Turchia di oggi. La via della seta indirizzava i viaggiatori verso Uzbakistan, Afghanistan, Turkmenistan e Iran laddove passava da Nishapur e Semnan per arrivare a Tehran, Qazvin e Tabriz e procedere verso il mar Egeo di Smirne. Qazvin trova le sue radici nel periodo di massimo splendore del commercio attraverso la via della seta in Iran. Qazvin è stata un focolaio di sviluppi storici nella storia iraniana. Nei primi anni dell’era islamica, Qazvin servì come base per le forze arabe.

Nishapur

Antica città della provincia iraniana di Khorasan, Nishapur, nonostante i disastri storici e naturali, è stata una delle città più prospere dell’Oriente islamico fino all’era mongola. A lungo eclissata come capitale regionale dalla città santa di Mashahd, Nishapur conserva l’importanza economica per le sue famose miniere turchesi e la sua agricoltura (frutta, cotone, cereali); costituisce una tappa importante sull’asse Tehran-Mashhad (linea ferroviaria, strada).

Entrò nella storia con i sassanidi (Shapur I lo fondò; Shapur II lo ricostruì, da cui il nome Nev-Shapur). La città Nishapur, sotto i Selgiuchidi, era diventata uno dei grandi centri intellettuali dell’Islam (patria del sommo poeta Omar Khayam; famoso per la sua scuola teologica – Nezamiyeh – dove insegnava al-Ghazali. Oltre alla scienza, poesia, agricoltura e la turchese, Nishapur si vanta anche per la sua arte raffinata della ceramica che ha una storia molto rilevante in medio oriente.

A parte alcune colline archeologiche, scavate anche clandestinamente, molti resti islamici rimangono a Nishapur e nei dintorni: tombe di Omar Khayam e Farid ad-Din Attar, il bazar antico del turchese, l’antico caravanserraglio dove oggi ci sono le botteghe artistiche per la creazione della bigiotteria con una varietà incredibile di turchese iraniano.

Umar ibn Ibrahim al-Khayyam Nishapuri: Khayyam

Khayyam (1048 – 1131) visse durante il periodo della dinastia selgiuchide in Iran. I selgiuchidi, in termini di cultura e civiltà, erano a un livello molto inferiore a quello degli iraniani, quindi si sono dissolti nella cultura e nella civiltà iraniana. Tuttavia e a causa dei conflitti politici e delle diverse religioni, i selgiuchidi erano attaccati all’Islam sunnita e lo consideravano il successore spirituale del Profeta. È grazie alla sua poesia che questo matematico, astronomo e filosofo persiano viene ricordato. Le famose quartine del libero di Khayyam, grande appassionato di vino, sono un’ode all’ubriachezza.

Durante la sua vita, Omar Khayyam era meglio conosciuto come studioso, matematico, astronomo e filosofo. Sceglie lo pseudonimo di “Khayyam” (fabbricante di tende) in riferimento alla professione di suo padre. Ha studiato tutte le discipline sotto la direzione dei più grandi maestri dell’epoca. Alla ricerca della conoscenza, viaggia per il paese, incontra scienziati, va in biblioteche e centri scientifici, come quello di Balkh dove rimane per un anno. Al suo ritorno nella sua città natale, Omar Khayyam è già riconosciuto come uno studioso, di seguito venne invitato dal re selgiuchide Malek Shah per partecipare alla costruzione di un osservatorio a Isfahan, nonché alla riforma del calendario solare persiano. Khayyam crea le tabelle astronomiche e introduce l’anno bisestile. Il calendario solare usato oggi in Iran deve la sua accuratezza a questo grande studioso.

“Bevi vino, hai secoli per dormire”

Tuttavia, fu grazie al suo Rubaayat, una raccolta di oltre 400 quartine – celebrano il vino e i piaceri- Omar Khayyam raggiunse la notorietà mondiale molto tempo dopo la sua morte. “Bevi e sii felice”, proclama questo spirito libero ed esteta epicureo. Disincantato, Khayyam cerca nella bottiglia una via di fuga dalla sua angoscia esistenziale.

“Bevi vino, amico, bevi, perché il tempo è un nemico implacabile. Bevi vino, hai secoli per dormire. “

Khayyam è morto all’età di 83 anni, a Nishapur, dove è sepolto, all’ombra di due cespugli di rose. ” Quando sarò morto, lavami nel vino e, dal legno della vite, fai la mia bara”, chiese il poeta.

Farid ad-Din Attar, è uno dei più famosi poeti e mistici sufi persiani (1140 – 1230).

Il nome Attar è in realtà un soprannome, evidenzia colui che commercia i profumi. Era la professione di suo padre e il poeta l’ha ereditata. Nella sua bottega del farmacista, ha composto la maggior parte delle sue opere. Tuttavia, viaggiò molto e incontrò diversi grandi mistici come il grande poeta mistico della Persia Jalaldin Rumi quando era solo un bambino.

Farid ad-Din Attar è autore di un’importante opera “il verbo degli uccelli”, i suoi biografi gli attribuiscono tra 100.000 e 200.000 versi. I versi parlano dei vari temi del cammino sufi attraverso un arazzo di storie, spesso condotte con prolissità orientale e culminanti sempre nella nostalgia del richiamo, nella concisione del momento: il momento sacro dell’incontro con il divino.

Kamal al-Molk

Kamal al-Molk Mohammad Ghaffari, meglio noto come Kamal al-Molk, 1847 Kashan – 1940 Neishapur), naque in una famiglia fortemente attaccata all’arte, è stato senza dubbio uno degli artisti più eminenti dell’Iran. Kamal al-Molk ha visitato la maggior parte dei musei europei e ha studiato da vicino le opere di alcuni noti artisti come Raffaello, Tiziano e Da Vinci studiando profondamente alcune delle loro opere. Rimase in Europa per circa quattro anni durante i quali non trascorse mai un solo momento invano. Ha sperimentato, creato e imparato, e infine nel 1898 tornò in Iran.

Egli ha fondato un nuovo stile nell’arte iraniana. La pittura iraniana prima di lui e anche nei primi anni della sua vita era molto diversa. Si tratta di uno stile innovativo, non si intende svalutare la pittura in passato; di fatto ha ampliato l’arte della pittura in Iran e ha aperto nuovi orizzonti ai pittori che gli sono succeduti.

Sala degli Specchi: opera più eminente di Kamal al Molk a Palazzo Golestan

Sala degli Specchi è stato il suo magnifico capolavoro “The Mirror Hall”. Questo è il primo dipinto che porta la firma ” Kamal al Molk “. “The Mirror Hall” è stato infatti più un punto di svolta nell’arte iraniana che un semplice dipinto; una finestra su un nuovo mondo piuttosto che dipingere su tela. Con quest’opera, l’artista raffigura meravigliosamente tutta la delicatezza e i dettagli della vasta “Sala degli Specchi” del Palazzo Golestan. In questo dipinto si nota il ritratto vivace e brioso di Naser Din Shah seduto al centro di “The Mirror Hall”. Il riflesso della luce e dell’ombra degli oggetti nella sala decorata con centinaia pezzi di specchio così come il riflesso degli specchi l’uno nell’altro sono rappresentati in modo così delicato che chi guarda non può fare altro che stare in piedi e meravigliarsi.

Caravanserraglio Shah Abbasi di Neishapur è uno degli edifici del periodo safavide che oggi ospita le botteghe e i negozi di artigianato e si trova nella parte centrale della città. Come il bazar storico di Nishapur, si ritiene che la costruzione di questo caravanserraglio sia stata una delle riforme del periodo Shah Abbas I, a Neishabour: il caravanserraglio ha un cortile centrale, 24 stanze, quattro portici, stalle e una piattaforma di carico e scarico delle merci, ovviamente adatto ai cammelli e dromedari che trasportavano vari oggetti e le merci che transitavano all’epoca su via delle seta. Se siete appassionati delle montagne, via della seta, storia del medio oriente, turchese e lapislazzuli, antropologia, paesaggi storici e la cultura affascinante del medio oriente SITO Travel vi aiuta a organizzare il vostro viaggio in Iran, potete contattarci e contarci su di noi, perché la nostra esperienza nasce e si sviluppa sul campo.

Gonbad-e Qabus

Gonbad-e Qabus Ibn Voshmgir si trova nella provincia del Golestan (nord-est dell’Iran), città di Gonbad-e Qabus, a nord della città e all’angolo nord-ovest del Parco Nazionale. Conosciuto anche come, Borj-e Qabus (Torre di Qabus) e Maghbar-e Qabus (il Mausoleo di Qabus), si trova a 3 km a sud-ovest delle rovine dell’antica città di Jorjan o Gorgan. Una delle strutture più magnifiche dei primi secoli islamici, questa struttura si staglia ancora nel caos della vita urbana e delle costruzioni, catturando gli occhi di chi guarda anche da distanze chilometriche.

Khuzestan; Ahvaz

Il nome Khouzistan, che significa “Terra dei Khuzi”, si riferisce ai nomi dei primi abitanti della provincia, il popolo Khuzi. Questo nome deriva dall’antica lingua degli elamiti detto Uvja. Khuzestan, chiamato anche Arabistan, copre una superfice di 64.055 chilometri quadrati e la sua popolazione rappresenta una ricchezza storica, culturale e soprattutto antropologica visto che qui vige una convivenza tra varie etnie iraniche: Bakhtiari, persiani, arabi-persiani, lur e così via. La popolazione è molto mista, poiché ci sono quasi un milione di parlanti arabi, e l’elemento tribale rimane importante.

Abadan

Abadan è una città e il capoluogo della Circoscrizione centrale, di Abadan, provincia del Khuzestan – dell’Iran, al margine della bassa Mesopotamia. È un vasto bassopiano, ai piedi dei Mont Zagros, che si affaccia sul Golfo Persico.

 Bushehr

Bushehr conosciuto anche come Bandar Bushehr è il capoluogo della provincia omonima in Iran. La città si trova in una vasta pianura che corre lungo la costiera del Golfo Persico dell’Iran sud-occidentale, è costruita vicino all’antica città portuale di Rishahr dei sassanidi. Essa era il principale porto marittimo del paese ed è il centro amministrativo della sua provincia. Bushehr è stato il principale centro commerciale dell’Iran nei secoli passati. Le strutture cittadine sono in stile tradizionale e adeguate al clima afoso della città, nonostante la tradizione, oggi giorno, la maggior parte delle città iraniane sono modernizzate e si adattano alle soluzioni che si trovano sul mercato. Basti pensare alla percentuale molta alta (+70%) dell’urbanizzazione in Iran a partire dagli anni del progresso della costruzione del paese dopo il periodo bellico (Guerra Iran – Iraq 1980 – 1988)

Borujerd

Borujerd è una città, il capoluogo della Circoscrizione centrale di Borujerd, nella provincia di Lorestan nell’Iran occidentale. Durante il regno sasanide, Borujerd era una piccola poli guadagnando maggiore attenzione durante il Grande Impero Selgiuchide nel IX e X secolo. Borujerd è stata una città commerciale e strategica sui monti Zagros fino al XX secolo.

Bojnourd

Bojnourd è il capoluogo della provincia del Khorasan settentrionale, in Iran.

La città di Bojnourd si trova nell’Iran nord-orientale, a nord della catena montuosa di Alborz e a sud delle montagne di Kappe Dagh. Nell’angolo nord-occidentale dell’attuale Bojnourd, c’è un’antica collina, che ha ospitato diverse opere storiche. La storia di questa città risale all’era sasanide. Nell’era post-islamica, questa città era la patria di diverse figure mistiche, scienziati. I numerosi villaggi nelle vicinanze di questa città vengono frequentati come luoghi estivi di seguito hanno trasformato Bojnourd in una delle principali destinazioni turistiche dell’Iran.

Attrazioni

Edificio Espaakho

Si trova a cento chilometri da ovest della città di Bojnourd, vicino alla strada che collega questa città alla provincia del Golestan. La storia del monumento risale all’era sasanide ed è stato costruito con pietre fissate con la malta, alcuni degli storici sostengono che questo monumento storico fosse stato un tempio zoroastriano.

Casa degli specchi di Mafkham

Si tratta di un edificio alto e glorioso, situato a nord di Bojnourd, considerato uno dei monumenti storici inestimabili di questa città. Questo edificio apparteneva a uno dei comandanti dell’era Qajar, il generale Mafkham.
La facciata di questo edificio è stata decorata con piastrelle, così come i suoi spazi interni che sono stati decorati con piastrelle e pezzi di specchio, moltiplicando la bellezza del disegno interno. Si tratta di un edificio a due piani, composto da nove camere. Una delle stanze del piano superiore è una grande sala, con le pareti e il soffitto decorati con pezzi di specchio finemente tagliati. In passato, si trovava nel mezzo di un grande frutteto.

Area protetta di Qorkhod

L’area di conservazione di Qorkhod è molto apprezzata data la sua flora e fauna selvatica. La riserva copre un’area di 43.000 ettari e si trova ad altitudini che vanno dai 1000 metri sopra il livello del mare ai 2700 metri sopra il livello del mare. La sua temperatura media annuale è di nove centigradi e le precipitazioni annuali ammontano a 660 millimetri. Gli alti pinnacoli, le grandi rocce, le innumerevoli valli e cascate, le grandi pianure, le vaste foreste e prati, le grotte piccole e grandi, le ampie sorgenti e la flora e la fauna diversificate catturano l’attenzione di tutti i turisti che viaggiano nella regione. Se siete appassionati delle montagne, trekking, fotografie, antropologia, paesaggi storici e la cultura affascinante del medio oriente SITO Travel vi aiuta a organizzare il vostro viaggio in Iran, potete contattarci e contarci su di noi, perché la nostra esperienza nasce e si sviluppa sul campo.

Villaggio di Espidan

Il villaggio di Espidan si trova nel distretto rurale di Garmkhan a Bojnourd. Il villaggio si trova ai piedi dei monti Aladaq, che a sua volta copre gran parte del Turkmenistan, dell’Afghanistan settentrionale e dell’Iran nord-orientale. Questo villaggio ha un clima freddo e secco e la sua pendenza generale segue la pendenza naturale della regione, cioè verso nord. A causa della posizione e del predominio delle condizioni naturali in Espidan, il villaggio e le montagne circostanti sono esposti alle precipitazioni durante tutte le stagioni fredde. Quindi, è coperto di neve ed è bianco per la maggior parte dell’anno ed è per questo che è stato chiamato Sepidan ossia bianco.

 Birjand

Birjand è il capoluogo della provincia iraniana orientale del Khorasan meridionale. Essa è noto per la produzione di zafferano, crespino e tappeti fatti a mano. Essendo vicino al confine con l’Afghanistan, Birjand si trovava sulla Via della Seta che connetteva l’Afghanistan al continente l’Europa. La città ha un clima secco con una differenza significativa tra le temperature diurne e notturne. È una città in rapida crescita, diventando così uno dei maggiori centri di produzione agricola nell’est dell’Iran.

Bandar Abbas

Bandar Abbas è una città portuale e il capoluogo della provincia di Hormozgan, nella parte meridionale dell’Iran. La città si affaccia sul Golfo Persico e si prende una posizione strategica sullo stretto di Hormuz. La prima testimonianza di Bandar Abbas risale al regno di Dario il Grande (tra il 522 e il 486). Il comandante di Dario, Silacus, si imbarcò da Bandar Abbas verso l’India e il Mar Rosso. Durante la conquista dell’impero persiano da parte di Alessandro, Bandar Abbas era conosciuto con il nome di Hormirzad.