Jami

Nour o-Din (Nuruddin) Abdorrahman Jami,

figlio di Moulana Nezam o-Din (Nizamuddin) Ahmad nacque a Jam, una piccola città di Khorasan nel 1414 d.C. Il suo nome poetico è Jami, la parola Jam significa “calice da vino” in farsi e “Nour o-Din” significa “Luce della fede”. Il suo genio metteva a disagio i letterati del suo tempo perché nessun uomo è grande se non appare umile. Quando era solo un bambino, imparò il persiano e l’arabo di base da suo padre. Ha frequentato una scuola a Herat (l’attuale Afghanistan) e poi una scuola a Samarcanda dove studiò con Ghazi-zadeh Ruhm, uno dei più grandi ricercatori dell’epoca. Jami tornò a Herat e studiò matematica e filosofia. Hakim Jami in seguito si unì a Saaduddin, il capo di Naghshbandis e divenne suo discepolo. Si dice che quando Saaduddin si riuniva con altri dervisci alla moschea Jame di Herat ogni volta che Jami passava davanti alla moschea, Saaduddin diceva di Jami: “Sono affascinato da lui, quest’uomo è davvero degno. Non so con quale trucco e come attirarlo a diventare uno studente.” Jami era ben noto per il suo senso dell’umorismo giocoso. Jami ha prestato particolare attenzione a Saadi e Hafez nella poesia e ha seguito Nezami nel suo masnavi. Nel 1472 d.C, Jami iniziò il suo pellegrinaggio alla Mecca, come ci si aspetta che ogni musulmano che può permetterselo faccia una volta nella vita. Una delle caratteristiche lodevoli di Jami è che aveva convinzione in ciò che diceva e scriveva. Jami disse: “Ci sono molti cercatori, ma per lo più cercatori di miglioramento personale. Ci sono pochissimi veri cercatori dopo la vera verità”.

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