Jafar Panahi
Jafar Panahi, nato l’11 luglio 1960 a Mianeh in Iran, egli è un regista, sceneggiatore e montatore iraniano. Dopo diversi anni trascorsi a realizzare cortometraggi e a lavorare come assistente alla regia per il collega regista iraniano Abbas Kiarostami, Panahi ha ottenuto il riconoscimento internazionale con il suo primo lungometraggio nel 1995, Palloncino binaco (Badkonake Sefid). Il film ha vinto la Caméra d’Or al Festival di Cannes 1995, il primo importante premio vinto da un film iraniano a Cannes.
All’età di vent’anni Panahi fu arruolato nell’esercito iraniano e prestò servizio nella guerra Iran-Iraq. Ha lavorato come direttore della fotografia dell’esercito dal 1980 al 1982. Nel 1981 è stato catturato dai ribelli curdi che stavano combattendo le truppe iraniane. Dalle sue esperienze di guerra ha realizzato un documentario sulla guerra che alla fine è stato mostrato in TV. Dopo aver completato il servizio militare, Panahi si iscrisse al College of Cinema and TV di Teheran.
Nel 1992, Panahi ha realizzato il suo primo cortometraggio narrativo The Friend (Doust), che era un omaggio al primo cortometraggio di Kiarostami The Bread and Alley (Nan va Koucheh), 1970. Panahi è stato rapidamente riconosciuto come uno dei registi più influenti in Iran. Il suo approccio cinematografico è noto per evidenziare il lato sociale e popolare della vita in Iran, spesso incentrato sulle difficoltà dei bambini, dei poveri e delle donne. Sebbene i suoi film siano stati spesso vietati in Iran, ha continuato a ricevere consensi internazionali dalla critica cinematografica e ha vinto numerosi premi, tra cui il Pardo d’oro al Festival internazionale del cinema di Locarno per The Mirror (Ayeneh), 1997, il Leone d’oro al Festival di Venezia per The Circle (Dayereh), 2000, il Prix du Jury al Festival di Cannes per Crimson Gold (Talaye Sorkh), 2003, l’Orso d’argento per la miglior regia al Festival di Berlino per Offside, 2006, e Orso d’oro al Festival di Berlino per Taxi, 2015.
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