Kerman
La città di Kerman è situata ai margini del deserto di Dasht-e Lut ad un’altitudine di 1.750 m, Kerman è il capoluogo della provincia omonima. La città fu probabilmente fondata dal re sassanide Ardashir I nel 3º secolo d.C., con il nome di Karmania che significa coraggio e combattimento. Kerman è un centro di produzione di tappeti persiani, seta e pistacchi nel mercato mondiale. La provincia è ricca di minerali, come rame, carbone, cromo, piombo, zinco, uranio e alluminio.
La regione di Kerman era un importante luogo strategico e commerciale tra l’Egitto, la Mesopotamia e la valle dell’Indo. L’agricoltura fiorì lì finché le truppe di Tamerlano non distrussero le reti di irrigazione.
Kerman ebbe una grande storia per la sua posizione strategica. Questa città sul lato est apre la via verso l’India e il Pakistan, scendendo verso sud si arriva al Porto Bandar Abbas e quindi al Golfo Persico. Per andare verso la Babilonia, Susa, Persepoli bisognava andare verso Ovest, ragion per cui, fin dal periodo di Dario il Grande, Kerman fu una delle Satrapie dell’Impero persiano. Kerman non perse mai il suo valore neanche durante il periodo dei Sassandi (III secolo d.C.), e dei Safavidi del 1600.
Attrazioni
Il complesso Ganjali Khan, è un complesso di edifici dell’era safavide, situato nel centro storico della città di Kerman. Il complesso è costituito da una scuola, un caravanserraglio, un Ab Anbar (serbatoio d’acqua), una moschea e un bazar e un bagno.
Hammam Ganjali Khan, è un bagno ed è uno dei capolavori architettonici dell’Iran dal punto divista decorativo. Questo antico bagno, costruito nel 1631 per Ganj Ali Khan, governatore di Kerman, presenta elegantissime piastrelle e sontuosi affreschi raffiguranti uomini e animali all’ingresso. Oggi il complesso termale funge anche museo antropologico dove sarà possibile approfondire le usanze e i costumi della gente del periodo in cui è stato costruito Hammam.
Lo spazio interno si divide in tre parti: Frigidarium, Tiepidarium, Caldarium. Ciò che fa evidenziare la bellezza di questo Hammam è la decorazione delle pareti e la posizione delle vasche d’acqua nella prima sala. Ogni padiglione di questo ambiente è riservato ad una classe sociale diverso: i discendenti del Profeta, i clerici, i signori locali, i nobili, i commercianti del bazar e i contadini.
Ghiacciaia di Moayedi
È una struttura semi-sepolta a forma di cono che veniva utilizzata per conservare il ghiaccio, ma a volte anche per conservare il cibo. In Iran, gli ingegneri persiani padroneggiavano già la tecnica di immagazzinare il ghiaccio in piena estate nel deserto. Il ghiaccio veniva portato dalle montagne circostanti durante l’inverno e veniva poi immagazzinato nelle ghiacciaie dette Yakhchal in persiano che letteralmente vuol dire la fossa del ghiaccio. Sotto la cupola conica giace un ampio spazio interrato circondato dalle pareti spesse e costruite con una malta composta da sabbia, argilla, albume d’uovo, lime, pelo di capra e cenere in proporzioni specifiche.
Deserto Lut; Shahdad e Kalut
Un ultimo centro abitato ai bordi del deserto: Shahdad. Dove, lungo la strada, si possono vedere le particolarissime Nebka detto anche Tamarici (i vasi del deserto) che nel deserto di Lut arrivano ad un’altezza imparagonabile rispetto agli altri deserti del pianeta. Il lato orientale del deserto è un basso altopiano ricoperto da uno strato di sale, mentre il punto centrale del deserto è scolpito dal vento in una serie di creste e avvallamenti paralleli che possono arrivare fino a 70 metri di altezza. Per scoprire i Yardang ossia i Kalut bisogna salire su un fuoristrada e andare a contemplate Kalut ovvero le creste create dall’erosione del vento che si trovano poco avanti dopo il paesino. Yardang in persiano è conosciuto come Kalut mentre invece Yardang etimologicamente deriva dal turco. Le guide locali dicono che i Kalut sono opera degli jinn, entità conosciute nel mondo islamico come fantasmi malevoli, in realtà sono formati dal vento che qui soffia sempre nella stessa direzione e nei millenni ha eroso il fondo del mare fino a formarli così come sono adesso. Il Dasht-e-Lut è stato inserito nel patrimonio Unesco come un sito paesaggistico della natura iranica. Durante la breve stagione umida, in primavera, l’acqua proveniente dalle montagne di Kerman inonda la zona, ma in breve tempo si prosciuga, lasciandosi dietro solo sabbia e sale.
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