Kandovan

Kandovan

Kandovan è un villaggio rupestre nella provincia dell’Azerbaigian orientale e si trova a sud di Tabriz, ai piedi di un vulcano spento, il Kuh-e Sahand (3707 m.), il punto più alto di questa provincia. Le case troglodite sono scavate nelle cosiddette rocce morbide di tufo vulcanico: queste sono le ceneri delle nuvole infuocate di antiche esplosioni del Monte Sahand.
A Kandovan, lo strato di tufo ha uno spessore di oltre 100 metri e l’erosione dell’acqua piovana e del deflusso ha prodotto formazioni coniche simili a quelle della Cappadocia.

Le sue case rupestri risalgono a diverse centinaia di anni fa – alcune delle quali sono ancora abitate -, e il villaggio è un popolare luogo di passeggiate estive. Anche se si trova in un angolo remoto dell’Iran nord-occidentale gli abitanti del villaggio vivono come moderni abitanti delle caverne. Gli attuali residenti di Kandovan, dicono che il loro villaggio ha più di 700 anni. È stato creato, dicono, da coloro che sono fuggiti dall’esercito mongolo e sono scesi nelle caverne per nascondersi. Le case sono conosciute come “karan” nel dialetto azero locale, una parola che si traduce approssimativamente in alveari. In questa zona dell’Iran si parla prevalentemente l’azero che è una delle lingue riconosciute in Iran, gli abitanti di Kandovan sono turcofoni e quindi parlano azero – azero una delle ramificazioni del turco -.

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Case grotte di Kandovan

Le grotte sono le case più efficienti dal punto di vista energetico sulla Terra, la roccia fornisce sufficiente isolamento per mantenere gli interni confortevoli durante la lunga stagione fredda mentre le case rimangono fresche d’estate. I primi abitanti erano antiche tribù, ma queste case sono state mantenute e tramandate da persona a persona.

Per godersi il paesaggio tipico del villaggio e avere una visione panoramica bisogna attraversare il fiume, passando sul ponte, e salire sulla collina che si trova di fonte al villaggio. Una volta saliti si può capire meglio dove ci si trova e il villaggio comincia a farsi notare meglio.  Anche se la zona potrebbe sembrare un’era preistorica, in realtà è una rinomata località con case tradizionali, botteghe che vendono il miele famoso della zona e le erbette della montagna che in realtà sono ingredienti fondamentali per fare tante tipologie delle tisane curative. Basti pensare allo studio di Avicenna basato sulle proprietà di queste piante, radici, fiori, semi e foglie che in un certo senso fanno parte anche della cultura culinaria persiana ossia l’Iran di oggi.

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