IRAN E ARMNIA
12 giorni / 11 notti
LUOGO DI PARTENZA / RITORNO | l’Aeroporto Internazionale Zvartnots/Aeroporto internazionale IKA | ||||
ORARIO DI PARTENZA | Si prega di arrivare almeno 3 ore prima del volo. | ||||
INCLUSO |
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NON INCLUSO |
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IRAN E ARMNIA
12 giorni / 11 notti
1° Giorno ; Italia – Yerevan
Arrivo a Yerevan presso l’Aeroporto Internazionale Zvartnots, trasferimento in hotel e pernottamento.
2° Giorno ; Yerevan city tour – Garni – Geghard – Yerevan
Dopo la prima colazione, visita della città di Yerevan. inizio del tour della città con il Parco della Vittoria, dal quale si può ammirare la miglior vista della città e che ospita l’enorme statua di Mayr Hayastan (Madre Armenia). Proseguimento al Matenadaran, il museo-biblioteca, unico al mondo, dove sono custoditi migliaia di manoscritti e codici miniati. Visita del complesso di Cascade, una scalinata monumentale in stile Art Nouveau che ospita al suo interno la collezione d’arte moderna di Gerard Cafesjian. Passeggiata a piedi per visitare la Piazza dell’Opera Armena e poi lungo Northern Avenue, la via pedonale di Yerevan, fino a Piazza della Repubblica, il cuore dell’Armenia e di Yerevan, circondata dagli edifici più belli della città, dove lo stile staliniano incontra l’architettura armena, e dove ogni sera in estate ha luogo lo spettacolo delle fontane danzanti. Partenza per la regione di Kotayk per la visita del tempio di Garni, un tempio ellenistico romano e l’unico a sopravvivere dopo la cristianizzazione dell’Armenia nel IV secolo d.C., vero gioiello dell’architettura armena precristiana. Discesa, con veicoli 4×4, nella gola del fiume Azat famosa per le formazioni basaltiche prismatiche a base esagonale in forma di canne d’organo che sono valse a questo luogo il soprannome di “Sinfonia delle Pietre” e proseguimento al Monastero rupestre di Geghard (Patrimonio UNESCO), situato in una profonda e stretta gola e parzialmente scavato nella roccia, che prende il nome dalla lancia che trafisse il costato di Cristo che qui venne portata dall’Apostolo Taddeo e che qui venne conservata per diversi secoli insieme a molte altre reliquie. Ritorno a Yerevan e visita di Tsitsernakaberd, il memoriale del genocidio armeno, un complesso dedicato al milione e mezzo di armeni morti per mano dei Turchi Ottomani nel 1915. Pernottamento a Yerevan.
3° Giorno ; Yerevan – Khor Virap – Areni – Noravank – Yerevan
Dopo la prima colazione, partenza verso sud-est e per il monastero di Khor Virap, dominato dal profilo innevato del grandioso Monte Ararat, in posizione suggestiva nei pressi del confine con la Turchia. Il complesso monastico fortificato ospita al suo interno il pozzo-prigione (Khor Virap significa “pozzo profondo”) in cui nel IV secolo venne rinchiuso, per 13 anni, San Gregorio l’Illuminatore. Si prosegue verso la regione vinicola di Vayots Zor, il cui paesaggio è caratterizzato da gole dentellate e vette selvagge, e si arriva ad Areni, dove si farà una sosta per una degustazione di vini locali. Proseguimento al monastero di Noravank, opera dell’architetto Momik, circondato da aspre montagne rocciose di colore grigio e rosso, con al suo interno la chiesa a due piani di Surp Astvatsatsin, riccamente decorata da bassorilievi. Rientro a Yerevan e pernottamento.
4° Giorno ; Yerevan – Zvartnots – Echmiadzin – Aknalich – Gyumri
Dopo la prima colazione, partenza verso est con una prima sosta alle rovine della cattedrale di Zvartnots (patrimonio mondiale UNESCO), detta delle Forze Vigilanti, eretta nel VII secolo e distrutta nel X secolo a causa di un terremoto, famosa per i finissimi bassorilievi che univano simboli cristiani a simboli precristiani e costruita su un precedente sito di epoca urartea. Arrivo a Echmiadzin, città Patrimonio UNESCO soprannominata “il Vaticano armeno” perché sede del “Catholicos”, il capo della Chiesa Apostolica Armena. Visita della Cattedrale Mayr Ator, voluta da San Gregorio Illuminatore e prima cattedrale del Mondo Cristiano, e della chiesa di S. Hripsime, che ospita nella cripta la tomba della santa martire. Proseguimento ad Aknalich, dove si vista il Tempio degli Yazidi, una minoranza di etnia curda che pratica una religione unica e antica derivata dallo Zoroastrismo misto a credenze islamiche e cristiane. Arrivo a Gyumri, la seconda città dell’Armenia, dove si avrà il tempo di visitare il centro che ruota attorno a Piazza Vardanants, dove sorgono il Municipio, la chiesa Yot Verk e la cattedrale del Santissimo Salvatore (in ricostruzione e non aperta al pubblico). Tristemente famosa per il terremoto che la colpì nel 1988 provocando decine di migliaia di vittime, oggi Gyumri è risorta dalle proprie ceneri e il centro della città, sopravvissuto al terremoto, offre belle architetture di inizio novecento caratterizzate da facciate in tufo in stile Art-Nouveau e neoclassico. Pernottamento.
5° Giorno ; Gyumri – Haghpat – Akhtala – Dilijan
Dopo la prima colazione, visita del Monastero di Haghpat (costruito nel X secolo e oggi patrimonio UNESCO), che fu nel XII secolo il centro spirituale più importante dell’Armenia Medievale. La sua università era molto famosa in tutto il Mondo Armeno e la sua scuola di copisti e miniaturisti era tra le più rinomate dell’Armenia. Il famoso poeta, compositore e cantastorie armeno Sayat-Nova trascorse in questo luogo 20 anni della sua vita. Visita alla chiesa fortificata di Akhtala, costruita su uno sperone roccioso circondato da elevati e profondi canyon, famosa per essere una delle poche chiese in Armenia con le pareti interne ricoperte da affreschi, eseguiti tra il 1205 e il 1216, annoverati tra i migliori esempi di arte bizantina al di fuori dell’Impero di Bisanzio. Proseguimento per la regione di Tavush e arrivo a Dilijan, soprannominata la “Svizzera d’Armenia”, per i fitti boschi che la circondano. Pernottamento a Dilijan.
6° Giorno ; Dilijan – Sevan – Noratus – Selim – Sisian
Dopo la prima colazione, partenza per il lago di Sevan, lo “Smeraldo d’Armenia”, un lago alpino d’acqua dolce tra i più elevati al mondo che da solo occupa il un trentesimo dell’intera superficie dell’Armenia. Visita della penisola di Sevan, dove sorge il monastero Sevanavank, dalla quale si aprono spettacolari panorami sul lago e sulle montagne circostanti. Proseguimento per al villaggio di Noratus, famoso per il suo cimitero monumentale pieno di khatchkar finemente intarsiati risalenti a un periodo che va dal IX al XVII secolo e degustazione di formaggi armeni in un caseificio a gestione familiare per assaggiare deliziosi formaggi locali, alcuni fatti invecchiare nel vino e nel cognac. Arrivo al passo di Selim per visitare l’antico caravanserraglio degli Orbelian, una struttura in blocchi di basalto a tre navate utilizzata dalle carovane che percorrevano l’antica Via della Seta. Questo luogo testimonia l’importanza dell’Armenia come punto di passaggio lungo la Via della Seta. Qarahunj, lo “Stonehenge d’Armenia”, un sito megalitico risalente all’età del bronzo situato su un pianoro circondato da alte montagne formato da 204 megaliti disposti in circolo molti dei quali presentano enigmatici fori circolari la cui funzione non è stata ancora spiegata chiaramente. Arrivo a Sisian e pernottamento.
7° Giorno ; Sisian – Tatev – Meghri – Confine con l’Iran – Jolfa
Dopo la prima colazione, partenza per Halidzor da dove si salirà a bordo delle “Ali di Tatev”, la funivia più lunga del mondo (5.7 km, 11 minuti), per raggiungere un vero capolavoro dell’architettura medievale armena: il Monastero di Tatev, una fortezza monastica del nono secolo, un tempo famosa per la sua università e il più grande centro spirituale del sud dell’Armenia. Proseguimento via Kapan fino al confine iraniano a Meghri. Dopo lo sdoganamento e incontrarci con la guida locale iraniano, proseguiamo fino a Jolfa. cena e pernottamento a Jolfa.
8° Giorno ; Jolfa – Tabriz
Giornata dedicata alla visita delle chiese dei primi martiri del cristianesimo. Dopo la colazione visitiamo il magnifico luogo del culto chiamata Chiesa di Santo Stefano, un edificio appartenente al cristianesimo con le tendenze del culto della religione armena risalente al sec. IX d.C. La chiesa si trova in una zona di montagna dove il fiume Aras – il biblico Ghion – serpenteggia nella vallata orgogliosa della frontiera iraniana a pochi passi dalla capitale della Repubblica Autonoma di Naxçıvan. Infatti il Monastero si trova in mezzo alla natura rigogliosa della zona di confine, è una sintesi dell’architettura iranica e bizantina che sarebbe poi diventata nota per lo stile peculiare dell’architettura tipica armena. La torre campanile del monastero è completamente ottagonale e ha un colore rosa salmonato dovuto alle pietre ricavate dalle rocce delle montagne circostanti. Il monastero da lontano pare una fortezza dato che possiede un portale di legno e ferro pressato, il recinto murato e una serie di torri da dove era possibile effettuare la necessaria sorveglianza serale. Accanto alla sala della preghiera esiste un chiostro a pianta quadrata dove abbondano le stanzette per potere ospitare i seminaristi che passavano parte della loro vita seguendo i corsi della scuola religiosa del Monastero di Santo Stefano. Infatti per millenni questa zona è stata una via di transito per commercianti, eserciti e fedeli.
Si prosegue verso bellissima Kara Klisa o Chiesa Nera – il nome dovuto al colore delle pietre con le quali fu costruita la chiesa, per l’appunto in lingua azera kara vuol dire nero. La Chiesa di San Taddeo, è uno dei più antichi e notevoli monumenti cristiani sopravvissuti in Iran e che detiene un grande significato per la comunità armena ortodossa del paese. Gli armeni sostengono che Chiesa Nera fosse la prima chiesa del mondo ed è stata costruita nel 68 d.C., da uno degli apostoli di Gesù, San Taddeo, che viaggiò in Armenia, allora parte dell’Impero persiano, per predicare gli insegnamenti di Cristo. La chiesa è composta da due parti: una struttura nera, l’edificio originale della chiesa da cui prende il nome e una struttura bianca, la chiesa principale, che fu aggiunta all’ala occidentale dell’edificio originale nel 1810 d.C.
Arrivo a Tabriz, Cena e pernottamento.
9° Giorno ; Tabriz – Kandovan – Tabriz
La regione dell’Azerbaijan iraniano occupa un territorio meno vasto rispetto alla grandezza totale dell’Iran. Il motivo per il quale, oggi giorno, questo territorio rimane piccolo, è il semplice fatto che la regione dell’Azerbaijan fu una sorta di agorà internazionale che vide tutti i movimenti geo-politici tra l’Impero Safavide e quello Ottomano, nonché l’arrivo degli ambasciatori cristiani per la divulgazione del cristianesimo. Tabriz ha un ruolo fondamentale nella storia moderna dell’Iran perché è proprio qui, in questa terra, che nacque la fase iniziale di una delle rivoluzioni iraniane più importanti: la Rivoluzione Costituzionale.
Il cuore pulsante della storia di questa terra fu senza dubbio Tabriz situata nel nord ovest dell’Iran. Tabriz, la capitale della provincia dell’Azerbaigian orientale, è adesso una delle metropoli più importanti del paese, nonché un polo importante dell’industria delle piastrelle, dei trattori, del tessile e dei tappeti. È inoltre rinomata per la produzione della frutta secca. La fondazione di questa città storica risale al 1500 a.C., ma a causa dei forti terremoti, pochi edifici storici sono rimasti in piedi. Nel 2012, Tabriz è stata selezionata come la città più bella dell’Iran ed è stata nominata capitale del turismo dei paesi islamici nel 2018. Tabriz è stata capitale dell’Iran durante diverse dinastie come quella Ilkhanide, Ghara Ghoyunlu e Safavide. In più è stata la residenza della famiglia reale e del principe ereditario durante il periodo della dinastia Qajar. Tabriz è famosa come “la città dei primi”; e il complesso storico bazaar di Tabriz è il più grande bazaar coperto del mondo. Dal punto di vista culturale ciò che evidenzia l’importanza di Tabriz è lo scambio intra-culturale e inter-religioso con i paesi confinanti come la Turchia, l’Armenia e l’Azerbaijan. Tramite la visita di Tabriz e la sua ricca storia avremo una grande opportunità di approfondire i temi sociali come la rivolta del tabacco, la rivoluzione Costituzionale, l’economia medioevale ovvero il bazaar di Tabriz, e in più visiteremo le abitazioni scavate nella roccia vulcanica a Kandovan.
Dopo la colazione visita al capoluogo dell’Azerbaijan iraniano:
- Museo archeologico di Tabriz che tutela un repertorio archeologico dove gli oggetti sono esposti in tre sale principali. Le sale contengono principalmente oggetti scoperti dagli scavi in dell’Azerbaijan che saranno in grado di informarci del processo artistico che passava dall’Iran verso Occidente. Uno dei reparti più interessanti sarà ovviamente il reparto della ceramica e terracotta risalente al XII-XIII sec. d.C., durante il quale la calligrafia ebbe un risvolto artistico per la decorazione degli oggetti in costruzione. Oltre al Museo Nazionale dell’Iran a Tehran, il Museo dell’Azerbaigian ha la più grande collezione appartenente a diversi periodi della storia dell’Iran.
- Moschea Blu costruita nel 1465, su ordine di Abu Al-Mozaffar Jahanshah sovrano, mecenate e anche poeta della dinastia turcomanna dei Qara Qoyunlu. Si trattava non solo di una moschea bensì di un grande complesso che conteneva una biblioteca, un convento di dervisci, un giardino, delle terme e un mausoleo. A causa del terremoto del XVIII sec. oggi solo una parte della moschea è rimasta in piedi grazie anche alle collaborazioni e restauri degli archeologici. La pianta della moschea ha una forma diversa rispetto ad altre mosche dell’Iran. Infatti stile particolare della moschea Blu conosciuto come lo stile azero è insolito per il mondo persiano anche perché conferma una rilevante influenza ottomana a Tabriz. Tra i fotografi come Luigi Montabone che nel 1862 fotografò la moschea, cediamo la descrizione del fascino della Moschea Blu a Ella Maillart: “quella sensazione particolare di quando si è innamorati e si crede di non aver mai capito, fino ad allora, lo splendore di un cielo a mezzanotte allorché le stelle, non una uguale all’altra, sfavillano con tale luminosità da sembrare venirci incontro. Quello straordinario mosaico fa sognare un angolo dove ogni stella sia un fiore colorato”
- Bazaar di Tabriz è un complesso abnorme che abbraccia circa 35 km di passaggi coperti, con più di 7000 negozi, 24 caravanserragli e 28 moschee. L’attività principale all’interno del bazaar era la manifattura dei tappeti, ma è rinomato anche per la lavorazione degli argenti e dei gioielli, la vendita della frutta secca, spezie e il formaggio famoso della regione detto lighwan. Il bazaar di Tabriz in Iran è un bazaar tradizionale, ed era il centro della vita economica intorno al quale si svolgeva la maggior parte delle attività dei cittadini. Dal punto di vista architettonico il bazaar conteneva diversi edifici con una forma adatta per la temperatura bassa invernale di Tabriz. Il bazaar di Tabriz è un esempio lampante poiché comprende quasi tutti gli esempi possibili immaginari di un complesso adatto a svolgere le attività economiche: bottega, officina, magazzino, casa di commercio, caravanserraglio, passaggio, intersezione. Inoltre la seconda fascia del bazaar era dedicata ai luoghi relativi alle altre attività socio-religiose: moschee, scuole coraniche, spazi dedicati per le cerimonie religiose, palestre tipiche persiane, sale da tè, taverne e barbieri. In poche parole questo labirinto commerciale sarà in grado di farci perdere per ore nel suo corpus affascinante dove avremo un’esperienza sensoriale unica. Basta solo camminare e respirare profondamente per inebriarsi con il profumo della cannella appena macinata, della lana dei tappeti nel Saraye Mozaffari, del formaggio fresco e del pane barbari – pane tipico degli azeri dell’Iran – appena sfornato.
Pomeriggio dedicato all’escursione al villaggio di Kandovan, situato in una meravigliosa valle del Monte Sahand con un panorama pittoresco famoso per le sue abitazioni scavate nella roccia vulcanica. Queste case, abitate ancora oggi, per le proprie forme coniche e la tipologia degli scavi mantengono il caldo e il freddo durante il periodo invernale e estivo.
Rientro a Tabriz. La serra passeggiata nel giardino di Shah-Jiuli detto anche El Goli.
Cena e pernottamento in albergo.
10° Giorno ; Tabriz – Soltaniyeh – Qazvin – Tehran
Partiamo alla volta di Tehran lasciando dietro le spalle la nostra Tabriz che ha arricchito il nostro bagaglio culturale. Lungo il tragitto ci fermeremo nella cittadina di Soltaniyeh, poi si proseguirà per Qazvin l’antica capitale dei Safavidi dove visiteremo il magnifico Bazaar che si trovava sulla vena principale della Via della Seta ed infine arriveremo alla megalopoli iraniana Tehran.
La cupola di Santa Maria del Fiore conosciuta come il Duomo fu costruita su una cattedrale del XIII secolo a Firenze ed è l’edificio più simile alla Cupola di Soltaniyeh. La costruzione della cattedrale iniziò nel 1296 dall’architetto fiorentino Arnolfo di Cambio, ma la costruzione della sua cupola rimase un problema per più di cento anni. Il progetto fu infine affidato a Filippo Brunelleschi, che fece erigere una cupola a doppio guscio con un’altezza di 39 m. La cupola, eretta tra il 1420 e il 1436, fu una delle più importanti ed impressionanti risultati architettonici del XV secolo. Come Piero Sanpaolesi ha dimostrato, la cupola di Santa Maria del Fiore, con il suo uso della struttura a doppio guscio, potrebbe essere stato ispirato da quello di Soltaniyeh. Essa è una cittadina in Iran situata a circa km 300 sud-est di Tabriz, ad una altezza di m 2000 sopra il livello del mare. Per una trentina di anni fu la residenza estiva degli Ilkhan, imperatori di un regno che comprendeva una parte considerevole del Medio Oriente.
La cupola di Soltaniyeh, di circa 48,5 metri d’altezza, poggia su un’alta costruzione ottagonale ed è racchiusa in una cinta di otto minareti. L’interno di Soltanieh è un perfetto ottagono, su ogni faccia del quale si apre un grande ed alto iwan che nello sfondo si divide in due piani sovrapposti: quello inferiore alternativamente con porta al fondo o con nicchia cieca e quello superiore con una loggia che guarda nell’interno. In poche parole ogni piano offre una serie degli spazi e un panorama diverso. Se volete conoscere i simboli, i motivi floreali, la geometria, la calligrafia e la simmetria dell’architettura iraniana dovete contemplare ogni angolo di ogni piano della cupola che con la sua bellezza cromatica vi lascerà senza fiato.
Qazvin è una delle prime cinque città dell’Iran in termini di attrazioni storiche. La fondazione di Qazvin risale al periodo di Shapur I, del IV sec d.C. Qazvin oggi mette in piena luce la sua importanza dei luoghi economici, culturali e sociali come la moschea e il caravanserraglio. Qazvin, oltre ad essere stata il nodo cruciale sulla Via della Seta, è stata anche la capitale dell’Iran per 57 anni durante l’era Safavide. Durante la nostra visita andremo a passeggiare lungo l’elegantissimo corridoio del Saraye Sa’do Saltane. Si tratta di uno dei luoghi più spettacolari del tradizionale Bazaar dell’Iran. Questo caravanserraglio in mattoni contiene diverse porte d’ingresso, alcune sono collegate alle strade circostanti e le altre sono connesse alle diverse parti del Bazaar. Le porte d’ingresso includono il vestibolo con un bellissimo stile architettonico. C’è un Chahar-Sough sul lato sud di questa parte con una cupola sopra esso. Intorno a questo passaggio a forma di croce latina ci sono 16 camere con un’altezza di un metro e porte in legno intagliato. Dopo la visita al Bazaar di Qazvin salutiamo l’antica capitale dei safavidi alla volta di Tehran.
La sera arrivo a Tehran. Cena e pernottamento in albergo.
11° Giorno ; Tehran
Giornata dedicata alla visita della capitale dell’Iran Tehran: la città più movimentata e cosiddetta effervescente iraniana. La megalopoli iraniana con più di 8 milioni di abitanti, dimostra la sua raffinatezza in un’atmosfera caotica come tutte le grandi città del mondo. Tehran è però una pagina fondamentale della storia moderna in quanto mette a disposizione dei viaggiatori i suoi straordinari musei, come il Museo dei Gioielli che espone la Collezione più importante al mondo. I progressi artistici, gli interventi architettonici e la rinascita dei tanti caffè allo stile tradizionale persiano, ha reso Tehran, in questi anni, un labirinto affascinante tanto da sorprendere il viaggiatore ad ogni angolo urbano.
Le visite di Tehran:
- Il Museo Archeologico Nazionale dell’Iran ripercorre la storia, l’arte e la cultura attraverso i reperti archeologici che vanno dal VI millennio a.C., fino al periodo islamico, VII secolo d.C. Al Museo di Tehran si trova una splendida collezione di ceramiche, di terrecotte e di bronzi. In più, ogni semestre, vi è un’esposizione provvisoria di oggetti, di alto valore archeologico, prestati da altri musei come quelli di Venezia, Berlino.
- Palazzo Golestan è situato vicino al Gran Bazar ed è un complesso notevole che trova la sua radice nel XVI secolo, quando Tehran, pian piano, si trasformò da un villaggio a una città vera e propria. Golestan significa “roseto” perché è un tipico esempio dei meravigliosi Giardini persiani. La storia moderna iraniana deve tanto al complesso dove Mohammad Reza Pahlavi si è autoincoronato proclamandosi successore di Ciro il Grande. In seguito si visita l’ingresso del Gran Bazar di Tehran dove si vende “di cotto e di crudo” o come si dice in persiano si vendono pure “il latte della gallina e l’anima umana”.
- Il Museo Nazionale dei Gioielli, (apertura solo da Sabato a Martedì) è situato in un’enorme cassaforte con una porta spessa 25 cm, ed è allestito nei forzieri sotterranei della Banca Centrale Iraniana. Il museo ospita i gioielli della corona, il mappamondo tempestato di gemme, un tripudio di pietre preziose, diademi, corone della famiglia Pahlavi e il più grande diamante rosa esistente nel mondo detto anche Darya-e Nour (Mare di Luce) di 182 carati. Il diamante è un simbolo della vittoria che Nadir, scià nel 1739, aveva portato in Iran dopo la sua vittoriosa campagna in India.
- Alternativa al posto di Museo dei Gioielli, è il Museo dei Tappeti.
Cena e pernottamento in albergo.
12° Giorno ; Tehran- Italia
Il viaggio in Iran sembra iniziato proprio due ore fa, e non appena stai, pian piano, capendo l’Iran e gli iraniani arriva il tempo di chiudere la bisaccia e ripartire per il proprio paese. Sappiamo però che nella bisaccia ci sta tutto tranne una cosa: l’ospitalità della gente che abbiamo trovato in giro per i Bazar, nei ristoranti o nei siti archeologici. Questa immagine rimane incisa nei cuori ed è il souvenir immortale che il viaggiatore si porta ovunque andrà e per tutti coloro che hanno apprezzato questo tour sarà una giusta motivazione per tornare in Iran per la seconda volta.
all’aeroporto internazionale per il volo di rientro per Italia.
Tre ore prima del volo dobbiamo essere in aeroporto IKA che si trova 50 km dal centro, quindi secondo l’orario del volo, effettueremo il trasferimento in aeroporto, per prendere il volo di ritorno. Vi auguriamo buon viaggio e arrivederci a presto.
RECENSIONI DEL TOUR
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