Ovest dell’Iran
I patrimoni incantevoli
10 notti / 11 giorni
“I patrimoni incantevoli” è un viaggio ideale per conoscere la cultura azera, il magnifico Bazaar di Tabriz e i due villaggi tipici della zona famosi per la loro cosiddetta eco-architettura. Il nostro viaggio in Iran, nella parte del Nord e Nord Ovest, oltre ai paesaggi mozzafiato, ci offre la possibilità di vivere il Bazaar per eccellenza al mondo, ossia quello di Tabriz. Questo ultimo è stato visitato dai famosi esploratori e scrittori della Via della seta, tra cui il sommo viaggiatore veneziano Marco Polo. Tabriz si trova nella zona Nord Ovest dell’Iran nella regione chiamata Azerbaiejan iraniano. Questa affascinante città adagiata sulle pendici dei monti Alborz si svela agli occhi del visitatore con la sua natura orgogliosa e la sua ricchezza architettonica di stile azero. Questo stile definisce fin dal primo momento una divergenza antropologica per il semplice fatto che nella regione dell’Azerbaijan iraniano si parla prevalentemente l’antica lingua azera.
“I patrimoni incantevoli” è un tuffo nella storia della Persia attraverso i siti di grande importanza storica come Soltaniyeh, Takhte Soleiman e in più visiteremo i villaggi più affascinanti del paese: il villaggio Masuleh nelle vicinanze del Mar Caspio e il villaggio di Kandovan ossia la Cappadocia iraniana. La meraviglia del viaggio in Iran, con la visita al monastero di Santo Stefano, ci apre una finestra culturale per approfondire la presenza degli armeni in Iran. Visiteremo, durante il nostro viaggio in Iran, il mausoleo di Sheikh Safi ad Ardabil. Quest’ultima città ci permette di approfondire la storia del pensiero filosofico e religioso di Sheikh Safi che fondò la base ideologica della dinastia saffavide di stirpe azera. Dopo aver visitato Qazvin, il viaggio prosegue per Masuleh, il villaggio tipico sulle pendici montuose di Alborz. Infine arriviamo a Takhte Soleiman, Soltaniyeh e Zanjan, la capitale del rame in Iran. Queste sono le città suggestive iraniane che evidenziano ancora una volta la multietnicità e plurilinguismo iraniano. Iran è un paese che sarà in grado di sorprendervi perché vanta di una storia antica e al contempo affascinante. Ciò che ci affascina giorno per giorno in questo itinerario non è solo il fattore storico, ma un incantevole cultura che appartiene a tutti i suoi viaggiatori.
“I patrimoni incantevoli” è un tour il cui tragitto, di giorno in giorno, attraversa la regione Gilan nel nord e la zona del nord-ovest ovvero la regione Azerbaijan dell’Iran fino a Qazvin, Tabriz e Takhte Soleiman, dove, l’eleganza delle città e l’ospitalità del suo popolo saranno in grado di lasciare a bocca aperta anche il più scettico dei viaggiatori!
LUOGO DI PARTENZA / RITORNO | Aeroporto internazionale IKA | ||||
ORARIO DI PARTENZA | Si prega di arrivare almeno 2 ore prima del volo. | ||||
INCLUSO |
| ||||
NON INCLUSO |
|
1° Giorno, Italia -Tehran
Partenza con volo di linea. Arrivo nella capitale dell’Iran: Tehran situata alle pendici dei monti dell’Alborz. Incontro con la guida di SITO Travel. Trasferimento in albergo, pernottamento.
2° Giorno, Tehran– Qazvin
Durante l’impero persiano, furono realizzate una serie di opere tra cui la Via Reale Persiana: circa 3 mila km di strade che collegavano varie satrapie dell’impero persiano: dall’odierno Iran fino al mar Mediterraneo, passando per la Turchia di oggi.
La via Reale di Persia fu la base fondamentale di quella che sarebbe diventata la via della seta, la quale si espandeva esattamente per 3000 chilometri dalla città di Ecbatana (odierna Hamedan), fino al porto di Smirne in Turchia sul mar Egeo. Dario I, durante il suo regno, provvedeva ad un controllo costante della via reale affinché potesse garantire la sicurezza e collegamento continuo tra tutte le satrapie dell’Impero achemenide. La via aveva varie fermate e i viaggiatori comuni impiegavano tre mesi per percorrerla, mentre i messaggeri imperiali con cavalli freschi la attraversavano in nove giorni. Con l’espansione di Alessandro Magno in Asia minore aprì definitivamente la rotta marittima dal delta dell’Indo al golfo Persico e fu quindi questa la vena principale del collegamento tra Oriente e Occidente.
La via della seta indirizzava i viaggiatori verso Uzbakistan, Afghanistan, Turkmenistan e Iran laddove passava da Neishabur e Semnan per arrivare a Tehran, Qazvin e Tabriz e procedere verso il mar Egeo di Smirne. Qazvin trova le sue radici nel periodo di massimo splendore del commercio attraverso la via della seta in Iran. Inoltre, con lo spostamento della capitale dei safavidi da Tabriz a Qazvin, essa divenne anche un polo politico oltre che commerciale. Oggi giorno la città di Qazvin mette a disposizione dei viaggiatori i suoi luoghi affascinanti i quali saranno in grado di narrarci una storia profumata ed ereditata dai tempi del passaggio della seta e delle spezie.
Di mattina partiamo per Qazvin alla scoperta dei suoi splendidi luoghi storici:
- Andremo a passeggiare lungo l’elegantissimo corridoio del Saraye Sa’do Saltaneh. Si tratta di uno dei luoghi più spettacolari del tradizionale Bazaar dell’Iran. Questo caravanserraglio in mattoni contiene diverse porte d’ingresso, alcune sono collegate alle strade circostanti, altre sono connesse alle diverse parti del Bazaar. Le porte d’ingresso includono il vestibolo con un bellissimo stile architettonico. C’è un Chahar-Sough sul lato sud di questa parte con una cupola sopra esso. Intorno a questo passaggio a forma di croce latina ci sono 16 camere con un’altezza di un metro e porte in legno intagliato.
- Mausoleo di Shah Zadeh Hossein, il complesso religioso comprende la moschea e il mausoleo del nipote dell’ottavo Imam degli Sciiti seppellito a Mashahad. Il mausoleo ricorda un complesso di palazzi con il suo giardino murato, file di piante, piccoli Iwan, nicchie, pietre tombali e preziose decorazioni in piastrelle color blu e crema. La facciata del cancello principale è composta di sei minareti ornamentali sormontati. La tomba è coperta da una cupola piastrellata giallo-blu. La parte centrale dell’edificio è decorata con numerosi mosaici a specchio. L’interno del santuario è decorato con specchi, cristalli e lampadari decorati tipici dei luoghi di culto e santuari di grande importanza religiosa.
- Chehel Sotun, il padiglione di Qazvīn faceva originariamente parte del primo complesso del palazzo safavide nel 1596. Il palazzo nella sua forma attuale è una sopravvivenza unica del periodo safavide. Le sue decorazioni safavidi e quelle del qajar sono chiaramente distinguibili: piastrelle, per lo più del periodo Qajar, all’esterno, e dipinti murali della struttura originale safavide all’interno. Nello sviluppo dell’architettura il palazzo Chehel Sotun di Qazvin anticipa uno stile peculiare durante il regno dei safavidi anche nelle altre città dell’Iran come Isfahan e Zanjan.
- Finiamo le visite con il cancello storico ossia la Porta di Tehran, il giardino e la tomba di Hamdollah Mostofi geografo, poeta e famoso scrittore iraniano del periodo Ilkhanide del XIII sec. d.C. La tomba, fu costituita di mattoni cotti, in stile azero con influenza ottomana e, la caratteristica unica di questo edificio è la sua cupola conica color turchese.
Cena e pernottamento in albergo.
3° Giorno, Qazvin– Masuleh
La natura, i paesaggi, la storia e la ricchezza delle risorse naturali e soprattutto l’arte culinaria del Caspio fanno sì che questa zona sia una delle zone più ricche per gli amanti dell’arte della degustazione gastronomica. Qui nella regione Gilan assaggeremo i piatti tipici della zona del Mar Caspio che offre in primis un saporito riso basmati, pesce fresco, stufati di carne di oca, anatra e bovino marinato con le erbette delle colline circostanti e la saporita salsa di melograno. La cultura del Caspio dell’Iran vanta la sua orgogliosa varietà culinaria rispetto al resto del paese. Forse i piatti tipici della zona del Golfo Persico vorrebbero fare la concorrenza al Caspio, ma difficilmente ci riescono. Sulle rive del Caspio vivono circa 11 milioni di persone e i principali centri urbani sono localizzati sulla costa occidentale e meridionale, nelle province costiere dell’Iran e dell’Azerbaijan.
Il Caspio, geograficamente parlando, è il mare chiuso più esteso del mondo, con la percentuale di salinità superiore al 13.7 %. Storicamente, il Mar Caspio fu una frontiera tra Europa e Medio Oriente, una barriera che però nel corso dei secoli ha contribuito allo scambio intra-culturale tra i popoli e abitanti delle proprie coste. Nella parte meridionale, principalmente in Iran, la costa, costituita da sabbie fini e limi, lo scenario si presenta con una serie di terrazze coltivate che ascendano gradualmente le catene montuose di Alborz. La diversità biologica presente nel Caspio e sulle sue coste ha fatto diventare la regione uno degli ecosistemi più preziosi del mondo, con un tasso di
endemismi biologici molto alto. Tanto è vero che oggi, lungo le coste meridionale del Mar Caspio le Foreste Miste Ircane “Hyrcanian Forest”, sono state inserite nella lista del Patrimonio dell’Umanità.
Infine, bisogna menzionare la risorsa ittica più importante per l’economia del Caspio, ossia lo Storione. Fondamentale per la sua proliferazione è la vicinanza tra le acque salmastre e i fiumi. Gli esemplari più grandi raggiungono una lunghezza di più di 4 metri ed un peso di 500 chilogrammi. Lo Storione si nutre di ghiozzi, alose, carpe.
Il caviale iraniano insieme al Pistacchio e lo Zafferano, per la loro qualità pregiata, creano un triangolo imparagonabile in tutto il mondo.
Partenza alla volta del villaggio di Masuleh incastonato tra le montagne e si sviluppa sotto forma di gradoni terrazzati. Nell’architettura di questo villaggio, il tetto dell’abitazione sottostante corrisponde al cortile della casa superiore. I materiali utilizzati nella costruzione della casa sono locali e per la maggior parte sono rocce impiegate per l’edificazione di muri a secco in modo irregolare con l’ausilio della malta di fango e calce. Tale tipologia della costruzione locale rappresenta la conoscenza delle generazioni precedenti che adattarono le condizioni geografiche alla tecnologia delle costruzioni. Il villaggio di Masuleh si colloca tra i villaggi più pittoreschi in Iran e che grazie al controllo costante del Ministero dei Beni Culturali ha mantenuto il suo fascino eco-architettonico.
Cena al ristorante e pernottamento in una casa tradizionale nel villaggio.
4° Giorno, Masuleh – Bandar Anzali – Ardabil
Arriva l’ora di salutare Masuleh e lasciare alle spalle le montagne verdi. Il nostro viaggio prosegue prima verso il Mar Caspio e in fine per Ardabil che per raggiungerci bisogna attraversare la strada panoramica di Heiran per entrare nella rigogliosa regione di Ardabil. Stiamo andando a conoscere una cultura completamente diversa rispetto a quello della Gilan. Prima di attraversare la strada di Heiran andiamo a sentire le onde del Mar Caspio ed ecco una sorpresa inaspettata, ossia la laguna di Bandar Anzali, cittadina portuale del Mar Caspio. Dopo un giro in barca tra le foglie adagiate di loto sulla Laguna saremo diretti finalmente verso Ardabil.
La storia della dinastia “Safavide”, il terzo impero persiano, si valorizza con la figura mistica dello Sheikh Ishaq Safiddin, il mentore e maestro di una confraternita islamica sufi che aveva base ad Ardabil, nell’odierno Azerbaigian dell’Iran. La figura di Seikh Safi è riconosciuta soprattutto per la sua ideologia religiosa, quella che sarebbe poi diventata la religione ufficiale dell’Impero Safavide. Infatti l’Islam sciita e il suo sviluppo in Iran, trova le sue radici nello studio ideologico e la scuola del pensiero del mentore della scuola religiosa di Ardabil.
Il santuario dello sceicco Safiddin ad Ardabil è riconosciuto come uno dei più importanti santuari in Iran. Durante il periodo safavide molti politici, viaggiatori, scrittori e mercanti erano venuti dalla Germania, dalla Francia e dalla Gran Bretagna in Iran per visitare Ardabil e hanno scritto delle notizie a riguardo del santuario. Il santuario venne costruito tra l’inizio del XVI secolo e la fine del XVIII secolo, ed è un luogo di ritiro spirituale sufico che utilizza le tradizionali forme architettoniche iraniane. I costruttori sono stati in grado di sfruttare al massimo lo spazio ridotto per fornire molteplici funzioni, tra cui una biblioteca, una moschea, una scuola, un mausoleo, una cisterna, un ospedale, delle cucine, una panetteria e alcuni uffici. Il sito comprende un percorso che conduce al santuario in sette fasi, che riflettono le sette fasi della via della conoscenza del misticismo sufi, separate da otto porte che rappresentano gli otto atteggiamenti del sufismo. Il sito comprende anche facciate e interni riccamente decorati, nonché una notevole collezione di oggetti antichi esposti nella sala laterale accanto alle tombe di Sheikh Safi e Shah Isma’il il fondatore della dinastia dei safavidi.
Shah Isma’il aveva un talento lodevole in campo militare per cui riuscì a riunire i cosiddetti stati autonomi, piccoli monarchi o feudali che esistevano sul territorio iranico. In più, Shah Isma’il aprì una nuova fase di relazioni internazionali con la Repubblica di Venezia, il Papato di Roma, la Francia, volto a dimostrare il suo interesse diplomatico verso i paesi europei. Dall’altro canto, invece, scorreva il grande rischio dell’attacco dell’Impero Ottomano con il quale i safavidi, nonché altre dinastie iraniche, hanno sempre avuto un conflitto bellico fino alla caduta dello stesso.
Tra tutte le leggi vigenti in base allo studio di Sheikh Safi notiamo una citazione fatto da Tavernier il famoso viaggiatore francese che visitò l’Iran durante il regno di Shāh Abbas. Tavernier disse che nonostante il fatto che le terre intorno ad Ardabil fossero eccellenti per la coltivazione dell’uva, nessun vino fu trovato in città se non per mano degli armeni. In nessun’altra città in Iran bere vino è così severamente vietato come ad Ardabil. Egli cita inoltre la presenza dello sceicco Safi e il rispetto richiesto per esso come causa principale di tale comportamento. Invece lo scrittore Olearious scrisse che a causa della santità dello sceicco Safi, l’uso di oro o argenteria è vietato e per questo motivo durante i giorni di lutto dell’Imam Hossein e altre occasioni “venivano usati solo cucchiai e piatti di legno o di ceramica. Sembra che lo sceicco Safi fosse così pio da mangiare cibo in ciotole di legno.
Il bazaar di Ardabil era uno snodo cruciale del commercio poiché connetteva la via di Tabriz ai paesi che si affacciavano sul Mar Caspio. La posizione strategica e la presenza delle montagne e le pianure stese di Ardabil arricchiscono il suo antico bazaar con le botteghe di tappeti, erboristerie e una pregevole varietà di miele.
Cena al ristorante e pernottamento in albergo.
5° Giorno, Ardabil – Tabriz
La regione dell’Azerbaijan iraniano occupa un territorio meno vasto rispetto alla grandezza totale dell’Iran. Il motivo per il quale, oggi giorno, questo territorio rimane piccolo, è il semplice fatto che la regione dell’Azerbaijan fu una sorta di agorà internazionale che vide tutti i movimenti geo-politici tra l’Impero Safavide e quello Ottomano, nonché l’arrivo degli ambasciatori cristiani per la divulgazione del cristianesimo. Tabriz ha un ruolo fondamentale nella storia moderna dell’Iran perché è proprio qui, in questa terra, che nacque la fase iniziale di una delle rivoluzioni più importante dell’Iran: la Rivoluzione Costituzionale.
Il cuore pulsante della storia di questa terra fu senza dubbio Tabriz situata nel nord ovest dell’Iran. Tabriz, la capitale della provincia dell’Azerbaigian orientale, è una delle metropoli più importanti del paese, nonché un polo importante dell’industria delle piastrelle, dei trattori, del tessile e dei tappeti. Tabriz è la città rinomata per la produzione della frutta secca. La fondazione di questa città storica risale al 1500 a.C., ma a causa dei forti terremoti, pochi edifici storici sono rimasti in piedi. Nel 2012, Tabriz è stata selezionata come la città più bella dell’Iran ed è stata nominata capitale del turismo dei paesi islamici nel 2018. Tabriz è stata capitale dell’Iran durante diverse dinastie come quella Ilkhanide, Ghara Ghoyunlu e Safavide. In più è stata la residenza della famiglia reale e del principe ereditario durante il periodo della dinastia Qajar. Tabriz è famosa come “la città dei primi”. Dal punto di vista culturale ciò che evidenzia l’importanza di Tabriz è lo scambio intra-culturale e inter-religioso con i paesi confinati come la Turchia, l’Armenia e l’Azerbaijan. Tramite la visita di Tabriz e la sua ricca storia avremo una grande opportunità di approfondire i temi sociali come la rivolta del Tabacco, la rivoluzione Costituzionale, l’economia medioevale ovvero il bazaar di Tabriz, e in più visiteremo le abitazioni scavate nella roccia vulcanica a Kandovan ed infine la chiesa dei primi martiri del cristianesimo.
Arrivo a Tabriz il capoluogo dell’Azerbaijan iraniano dove visiteremo:
- Museo archeologico di Tabriz che tutela un repertorio archeologico dove gli oggetti sono esposti in tre sale principali. Le sale contengono principalmente oggetti scoperti dagli scavi in regione dell’azerbaijan che saranno in grado di informarci del processo artistico che passava dall’Iran verso Occidente. Uno dei reparti più interessanti sarà ovviamente il reparto della ceramica e terracotta risalente al XII-XIII sec. d.C., durante il quale la calligrafia ebbe un risvolto artistico per la decorazione degli oggetti in costruzione. Oltre al Museo Nazionale dell’Iran a Tehran, il Museo dell’Azerbaigian ha la più grande collezione appartenente a diversi periodi della storia dell’Iran.
- Moschea Blu costruita nel 1465, su ordine di Abu Al-Mozaffar Jahanshah sovrano, mecenate e anche poeta della dinastia turcomanna dei Qara Qoyunlu. Si trattava non solo di una moschea bensì di un grande complesso che conteneva una biblioteca, un convento di dervisci, un giardino, delle terme e un mausoleo. A causa del terremoto del XVIII sec. oggi solo una parte della moschea è rimasta in piedi grazie anche alle collaborazioni e restauri degli archeologici. La pianta della moschea ha una forma diversa rispetto ad altre mosche dell’Iran. Infatti stile particolare della moschea Blu conosciuto come lo stile azero è insolito per il mondo persiano anche perché conferma una rilevante influenza ottomana a Tabriz. Cediamo la descrizione del fascino della Moschea Blu a Ella Mailart che dopo aver visitato la moschea scrisse: “quella sensazione particolare di quando si è innamorati e si crede di non aver mai capito, fino ad allora, lo splendore di un cielo a mezzanotte allorché le stelle, non una uguale all’altra, sfavillano con tale luminosità da sembrare venirci incontro. Quello straordinario mosaico fa sognare un angolo dove ogni stella sia un fiore colorato”
Bazaar di Tabriz è un complesso abnorme che abbraccia circa 35 km di passaggi coperti, con più di 7000 negozi, 24 caravanserragli e 28 moschee. L’attività principale all’interno del bazaar era la manifattura dei tappeti, ma è rinomato anche per la lavorazione degli argenti e dei gioielli, la vendita della frutta secca, spezie e il formaggio famoso della regione detto lighwan. Il bazaar di Tabriz in Iran è un bazaar tradizionale, ed era il centro della vita economica intorno al quale si svolgeva la maggior parte delle attività dei cittadini. Dal punto di vista architettonico il bazaar conteneva diversi edifici con una forma adatta per la temperatura bassa invernale di Tabriz. Il bazaar di Tabriz è un esempio lampante poiché comprende quasi tutti gli esempi possibili immaginari di un complesso adatto a svolgere le attività economiche: bottega, officina, magazzino, casa di commercio, caravanserraglio, passaggio, intersezione. Inoltre la seconda fascia del bazaar era dedicata ai luoghi relativi alle altre attività socio-religiose: moschee, scuole coraniche, spazi dedicati per le cerimonie religiose, palestre tipiche persiane, sale da tè, taverne e barbieri. In poche parole questo labirinto commerciale sarà in grado di farci perdere per ore nel suo corpus affascinante dove avremo un’esperienza sensoriale unica. Basta solo camminare e respirare profondamente per inebriarsi con il profumo della cannella appena macinata, della lana dei tappeti nel Saraye Mozzafari, del formaggio fresco e del pane barbari – pane tipico degli azeri dell’Iran – appena sfornato.
6° Giorno, Tabriz – Jolfa – Tabriz
A volte qualcuno arriva in Iran pensando di trovare, oltre a Persepoli, i monumenti della cultura islamica, l’opulenza delle moschee del periodo islamico o insomma qualcosa che ha a che fare con i riti appartenenti all’Islam. Tutto ciò, ovviamente è plausibile, ma non bisogna trascurare la presenza delle minoranze religiose e soprattutto i luoghi del culto dove esse praticano la loro fede. Per farne un esempio dovremo pur sapere che in Iran nella zona del nord ovest, dove l’Iran confina con l’Azerbaijan e l’Armenia, si trova una serie di chiese antiche riconosciute dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Infatti in Iran i cattolici, dal punto di vista religioso sono suddivisi in tre diversi riti: assiro-caldeo, armeno e latino, e cinque diocesi. La popolazione cattolica che vive in Iran è notevolmente piccola. Su 98,79% (principalmente sciiti – sunniti: 5-10%) ci sono anche i Cristiani: 0,37% e altre religioni: 0,84% (inclusi zoroastriani ed ebrei). Il criterio che rende affascinante questo miscuglio religioso è l’arrivo delle religioni in Iran, la divulgazione della fede e la costruzione del luogo del culto. I luoghi di culto delle grandi religioni presenti in Iran si trovano in diverse zone in base alla presenza delle relative comunità. Per esempio nella zona centrale, sud-est si trovano i templi del fuoco degli zoroastriani, mentre nella parte del nord-ovest e a Isfahan si trovano le chiese cattoliche e nella zona occidentale dell’Iran si trova il mausoleo di Ester e Mardocheo, luogo di culto per eccellenza della religione ebraica. Tutto ciò non fa altro che far diventare più interessante il nostro viaggio e farci approfondire la radice dei culti presenti in un Iran sciita.
Si prosegue il viaggio in Iran verso l’altro magnifico luogo di culto chiamata Chiesa di Santo Stefano, un edificio appartenente al cristianesimo con le tendenze del culto della religione armena risalente al sec. IX d.C. La chiesa si trova in una zona di montagna dove il fiume Aras – il biblico Ghion – serpeggia nella vallata orgogliosa della frontiera iraniana a pochi passi dalla capitale della Repubblica Autonoma di Naxçıvan. Infatti il Monastero si trova in mezzo alla natura rigogliosa della zona di confine, è una sintesi dell’architettura iranica e bizantina che sarebbe poi diventata nota per lo stile peculiare dell’architettura tipica armena. La torre campanile del monastero è completamente ottagonale e ha un colore rosa salmonato dovuto alle pietre ricavate dalle rocce delle montagne circostanti. Il monastero da lontano pare una fortezza dato che possiede un portale di legno e ferro pressato, il recinto murato e una serie di torri da dove era possibile effettuare la necessaria sorveglianza serale. Accanto alla sala della preghiera esiste un chiostro a pianta quadrata dove abbondano le stanzette per potere ospitare i seminaristi che passavano parte della loro vita seguendo i corsi della scuola religiosa del Monastero di Santo Stefano. Infatti per millenni questa zona è stata una via di transito per commercianti, eserciti e fedeli.
Rientro a Tabriz. La sera faremo una passeggiata intorno alla piscina di El Goli, la più grande riserva idrica per l’irrigazione dei giardini nella parte orientale di Tabriz fino alla porta di Tehran. Durante il periodo safavide nel XVI secolo, subì alcune modifiche, e fu costruito un edificio a due piani in mezzo alla piscina sotto il comando del governatore di Tabriz e il figlio di Abbas Mirza, principe ereditario dell’Iran. Oggi il palazzo a due piani, il parco e la piscina di El Goli creano l’attrazione turistica più popolare e frequentata di Tabriz.
Cena e Pernottamento in albergo.
7° Giorno, Tabriz – Kandovan o Cappadocia iraniana
Giornata dedicata all’escursione al villaggio di Kandovan, situato in una meravigliosa valle del Monte Sahand con un panorama pittoresco famoso per le sue abitazioni scavate nella roccia vulcanica. Queste case, abitate ancora oggi, per le proprie forme coniche e la tipologia degli scavi mantengono il caldo e il freddo durante il periodo invernale e estivo.
Cena e pernottamento in una delle strutture tipiche del villaggio.
8° Giorno, Kandovan – Takhte Soleiman
Si prosegue verso Takab. Durante il viaggio visiteremo uno dei posti più magici di tutto l’Iran: Takhte Soleiman. Il sito archeologico del periodo sassanide si nasconde tra le montagne pittoresche le quali ci accompagnano durante il viaggio rendendolo questo percorso come uno dei più scenografici dell’Iran. Takhte Soleiman oltre alla sua storia di prestigio è in grado di raggruppare una serie dei criteri per approfondire meglio la cultura degli zoroastriani e il loro luogo di culto. Qui a Takhte Soleiman ciò che sorprende ogni visitatore è la bellezza raffinata del posto magico dove l’acqua e il fuoco si conciliano uno accanto all’altro creando una terra sacra laddove ogni re ci si doveva recare prima di mettere il piede sulle scale del trono ereditato.
Il sito comprende il principale santuario zoroastriano, parzialmente ricostruito durante il periodo Ilkhan nel XIII secolo, nonché un tempio dedicato ad Anahita risalente al periodo sassanide, VI e VII secolo. L’architettura del tempio del fuoco e, quella delle sale di raduna dei magi e altri palazzi e hanno influenzarono in modo significativo lo sviluppo architettonico durante il periodo islamico che avvenne dopo lo scioglimento del potere dei sassanidi nel VII secolo d.C. Takhte Soleiman ha anche molte importanti relazioni simboliche, associate a credenze molto più antiche dello zoroastrismo, nonché a significative figure bibliche e leggende.
All’interno dei confini della proprietà si trovano gli elementi e i componenti noti necessari per esprimere l’eccezionale valore universale della proprietà, tra cui il lago e il vulcano, i resti archeologici legati al santuario zoroastriano e i resti archeologici legati all’architettura reale del sasanide.
Il sito è formato da una piattaforma ovale, che sorge a circa 60 metri sopra la valle circostante. Ha un piccolo pozzo artesiano calcareo, che ha formato un lago di120 metri di profondità. Da qui, piccoli corsi d’acqua portano l’acqua nelle terre circostanti. I sasanidi occuparono il sito a partire dal V secolo, costruendo lì il santuario reale su una
piattaforma. Il santuario era circondato da un muro di pietra di 13 metri di altezza, e 38 torri e due ingressi che si trovano a nord e sud. L’edificio principale è il tempio del fuoco zoroastriano ossia Azargoshnasb che si trova sul lato nord del lago. Questo tempio, costruito con i mattoni, ha una pianta quadrata tipica dei templi del fuoco dei sassandi. Questo criterio architettonico dei sasanidi sarebbe diventato un modello esemplare per la costruzione degli altri luoghi di culto a partire dal periodo islamico. Ad est del tempio c’è un’altra sala quadrata riservata al “fuoco eterno”. Più a est si trova il tempio Anahita, anch’esso quadrato nel piano. Le residenze reali sono situate ad ovest dei templi.
Cena al ristorante e pernottamento in una casa tradizionale nel villaggio.
9° Takhte Soleiman – Zanjan
Partiamo alla volta di Zanjan attraversando la strada montuosa e panoramica tra Takhte Soleiman e Zanjan. Una volta giunti a destinazione visiteremo il complesso del Bazaar e la moschea Jamè, il lavatoio e il museo antropologico di Zanjan.
Lavatoio e Museo antropologico di Zanjan, l’edificio risale al periodo Qajar ed espone gli abiti tipici della gente azera nella regione di Zanjan. In realtà il museo era un’antica lavanderia tradizionale posta sulla principale via storica della città. Dato che Zanjan è circondata dalle montagne e si trova ad un’altitudine di 1630 metri sopra il livello di mare ha una temperatura prevalentemente molto bassa per cui il lavatoio facilitava il lavaggio dei panni in un luogo chiuso e caldo ed ospitava soprattutto le donne della zona per lavare, asciugare e rammendare i panni. Questo lavatoio può essere diviso in due parti: il piano inferiore comprendente la sala del lavaggio a pianta rettangolare allestita attorno un ruscello di acqua corrente. Al piano superiore si trovano un ingresso e due camere. Qui, dove un tempo si gestiva il lato operativo ed organizzativo del lavatoio, oggi è adibito alla manifattura di un prodotto tipico ed artigianale di Zanjan, ovvero le babbucce orientali. La parola babbuccia deriva dal persiano papoosh composto da pa (piede) e poosh (copertura) e quindi copripiedi o babouche in francese.
- Gran Bazaar di Zanjan il freddo, la neve e il vento gelido invernale sono i motivi fondamentali della forma architettonica dei luoghi pubblici e bazaar della zona occidentale dell’Iran. Il bazaar di Zanjan è un esempio importante che dimostra i dettagli della forma con le volte in mattone e i passaggi stretti e meno alti rispetto ai bazaar di una zona calda come Yazd. La costruzione della volta impedisce lo scambio termico tra interno ed esterno e le dimensioni ridotte creano un’ambiente confortevole per l’uomo, in modo tale che il calore prodotto dalle attività, le lampade e i riscaldatori delle botteghe possano aumentare la temperatura invernale e rendere il bazaar usufruibile anche nei periodi freddi dell’anno. Per illuminare e climatizzare i passaggi, di solito i tetti hanno delle fessure sulla sommità che, oltre far entrare la luce naturale dal soffitto, creano un’armonia visiva. Lungo il percorso del bazaar ci sono molte botteghe che costruiscono e vendono tutti i tipi di coltelli, soprattutto quelli pieghevoli tipici di Zanjan.
Cena e pernottamento in albergo.
10° Giorno, Zanjan – Soltaniyeh – Tehran
Partiamo alla volta di Tehran, lungo il tragitto ci fermeremo a Soltaniyeh.
- La cupola di Santa Maria del Fiore conosciuta come il Duomo fu costruita su una cattedrale del XIII secolo a Firenze ed è l’edificio più simile alla Cupola di Soltaniyeh. La costruzione della cattedrale iniziò nel 1296 dall’architetto fiorentino Arnolfo di Cambio, ma la costruzione della sua cupola rimase un problema per più di cento anni. Il progetto fu infine affidato a Flippo Brunelleschi, che fece erigere una cupola a doppio guscio con un’altezza di 39 m. La cupola, eretta tra il 1420 e il 1436, fu una delle più importanti ed impressionanti risultati architettonici del XV secolo. Come Piero Sanpaolesi ha dimostrato, la cupola di Santa Maria del Fiore, con l’uso della struttura a doppio guscio, potrebbe essere stato ispirata da quella di Soltaniyeh. Essa è una cittadina in Iran situata circa 300 km a sud-est di Tabriz, ad una altezza di 2000 metri sopra il livello del mare. Per una trentina di anni fu la residenza estiva degli Ilkhan, imperatori di un regno che comprendeva una parte considerevole del Medio Oriente. La cupola di Soltaniyeh, di circa 48,5 metri d’altezza, poggia su un’alta costruzione ottagonale ed è racchiusa in una cinta di otto minareti. L’interno di Soltaniyeh è un perfetto ottagono, su ogni lato si apre un grande ed alto iwan che nello sfondo si divide in due piani sovrapposti: quello inferiore alternativamente con porta al fondo o con nicchia cieca e quello superiore con una loggia che guarda all’interno. In poche parole ogni piano offre una serie di spazi ed un panorama diverso. Se volete conoscere i simboli, i motivi floreali, la geometria, la calligrafia e la simmetria dell’architettura iraniana dovete contemplare ogni angolo di ogni piano della cupola che con la sua bellezza cromatica vi lascerà senza fiato.
Cena e pernottamento in Ibis Hotel.
11° Giorno, Tehran – Italia
Trasferimento all’aeroporto internazionale ” Imam Khomeini” per il volo Tehran – Italia.
RECENSIONI DEL TOUR
Ancora non ci sono recensioni.
Lascia una recensione